• THC Legalisieren
    "Wir fordern die vollständige Entkriminalisierung von Cannabis sowie ein Ende jeglicher Diskriminierung und sozialen Ächtung von Cannabisnutzern. Menschen, die Cannabis konsumieren, sollten die gleiche Freiheit und rechtliche Gleichstellung wie Alkoholkonsumenten genießen. Eine Entkriminalisierung würde dazu beitragen, die Fahrsicherheit zu verbessern, da keine paranoiden Fluchtversuche vor der Polizei unternommen werden müssten. Schmerzpatienten, Krebspatienten und Personen mit Multipler Sklerose sollten nicht länger mit Strafverfolgung oder anderen schwerwiegenden Repressalien konfrontiert sein, wenn sie Cannabis zur Linderung ihrer Symptome verwenden. Cannabis, als die Revival-Partydroge Nr. 1, bietet mit ihrem Blues und den friedlichen Vibes eine wertvolle Möglichkeit zur Entspannung und zum Genuss. Es sollte kein Ausschlusskriterium für die Beschäftigung bei Polizei, Justiz oder anderen beruflichen Weiterbildungen sein. Eine Entkriminalisierung fördert außerdem mehr Kreativität und die Chance auf gegenseitige Akzeptanz in unserer Gesellschaft."
    13 von 100 Unterschriften
    Gestartet von Marie-Chantal La Croix Spreiter
  • Prolonger le moratoire sur les OGM – Pour protéger l'humain, l'animal et l'environnement !
    Un moratoire sur la culture commerciale de plantes génétiquement modifiées (ou plantes gm) dans l'agriculture a cours en Suisse. Cette interdiction temporaire de cultiver des plantes gm a son origine dans l'Initiative Stop OGM qui a été adoptée par une nette majorité en 2005. Elle ne restreint toutefois pas la science; la dissémination expérimentale à des fins de recherche est autorisée. Le moratoire sur les OGM a fait ses preuves. Il est porté par une grande majorité de la population et de l'agriculture, car la production de plantes génétiquement modifiées comporte des risques : les conséquences de l'ingénierie génétique sur l'homme, l'animal et l'environnement ne sont toujours pas claires. En parallèle, l'agriculture sans OGM est en danger parce qu'il est quasiment impossible d'éviter ou de contrôler la dissémination de semences génétiquement modifiées. C'est pour cette raison que le Parlement a déjà prolongé quatre fois le moratoire. Ce dernier expire fin 2025. L'industrie chimique et des semences a démarré une campagne de lobbying au Palais fédéral afin d'éviter une prolongation du moratoire. Elle veut supprimer le moratoire sur les OGM en vue de simplifier l'autorisation des plantes génétiquement modifiées. Il n'est pas encore trop tard! Ensemble, nous pouvons contrecarrer les plans des multinationales et sauver le moratoire sur les OGM. Signez aujourd'hui encore la pétition destinée au Conseil fédéral et au Parlement pour protéger l'homme, l'animal et l'environnement. Il faut prolonger le moratoire sur les OGM jusqu'à ce que des dispositions légales soient en vigueur qui permettent de garantir une agriculture sans OGM et d'exclure les risques pour l'homme et l'environnement.
    561 von 600 Unterschriften
    Gestartet von Association pour des aliments sans OGM Picture
  • Gentech-Moratorium verlängern – Für den Schutz von Mensch, Tier und Umwelt!
    In der Schweiz gilt ein Moratorium für den kommerziellen Anbau gentechnisch veränderter Pflanzen in der Landwirtschaft. Das zeitlich befristete Anbauverbot geht auf die Gentechfrei-Initiative zurück, die 2005 deutlich angenommen wurde. Die Wissenschaft wird davon nicht eingeschränkt, Freisetzungsversuche zu Forschungszwecken sind erlaubt. Das Gentech-Moratorium hat sich bewährt. Es wird von einer grossen Mehrheit der Bevölkerung und der Landwirtschaft getragen. Denn der Anbau gentechnisch veränderter Pflanzen birgt Risiken: Die Auswirkungen der Gentechnik auf Mensch, Tier und Umwelt sind nach wie vor unklar. Gleichzeitig ist die gentechfreie Landwirtschaft gefährdet, weil die Ausbreitung von Gentechnik-Saatgut kaum verhindert oder kontrolliert werden kann. Deshalb hat das Parlament das Moratorium bereits viermal verlängert. Es läuft Ende 2025 aus. Die Chemie- und Saatgutindustrie hat im Bundeshaus eine Lobbykampagne gestartet, um eine Verlängerung des Moratoriums zu verhindern. Sie will das Gentech-Moratorium aufheben. Damit sollen gentechnisch veränderte Pflanzen einfacher zugelassen werden. Noch ist es nicht zu spät! Gemeinsam können wir die Pläne der Konzerne durchkreuzen und das Gentech-Moratorium retten. Unterzeichnen Sie jetzt die Petition an Bundesrat und Parlament zum Schutz von Mensch, Tier und Umwelt. Das Gentech-Moratorium muss verlängert werden, bis gesetzliche Regelungen in Kraft sind, die eine gentechfreie Landwirtschaft gewährleisten und Risiken für Mensch und Umwelt ausschliessen.
    1.639 von 2.000 Unterschriften
    Gestartet von Verein für gentechnikfreie Lebensmittel Picture
  • Formare più medici di famiglia e pediatri per assicurare il futuro dell’assistenza medica di base!
    Crescita demografica e aumento della domanda L’assistenza medico-sanitaria di base deve essere potenziata. Lo scenario prospettato dall’Ufficio federale di statistica prevede una crescita della popolazione svizzera dell’8,8% circa tra il 2021 e il 2030 e della quota di persone di età superiore ai 65 anni dal 18,9% del 2020 al 25,6% nel 2050. La metà degli ultra 65enni soffre oggi di almeno due patologie croniche (1), una tendenza destinata ad aumentare, e il 17,7% delle persone con più di 75 anni in Svizzera ha consultato il proprio medico di famiglia cinque o più volte negli ultimi 12 mesi (2). Cure mediche di base adeguate in termini di sistema e di costi La medicina di famiglia e la pediatria sono un pilastro centrale dell’assistenza sanitaria. Maggiore è la concentrazione di medici di famiglia in un sistema, migliore è la salute generale della popolazione (3)/(4). Una copertura sufficiente con medici di base è associata a una mortalità più bassa e a un minor numero di ospedalizzazioni. Per contro, un’offerta insufficiente di medici di famiglia determina un aumento delle richieste di consultazioni (costose) presso i servizi d’urgenza e delle ospedalizzazioni non necessarie. È ormai noto, inoltre, che la medicina di base è estremamente efficiente in rapporto ai costi e che oltre il 90% dei casi trattati dai medici di famiglia si risolve definitivamente. Criticità nell’assistenza La crisi dell’assistenza medico-sanitaria è destinata ad aggravarsi. L’età media dei medici di famiglia e dei pediatri in Svizzera è passata da 51 anni nel 2015 a 55 anni nel 2020, con una quota di donne pari al 61% (5). Uno studio della Fédération romande des consommateurs FRC (6) ha rilevato che nel 2021 per ottenere un appuntamento presso un nuovo medico servissero in media 2,3 telefonate a Ginevra, 14,5 a Delémont e addirittura 30,5 a Friburgo. A Berna, il 60% dei medici di base non accetta più nuovi pazienti (7). Calo della workforce per persona Oggigiorno servono più medici di famiglia per compiere lo stesso lavoro. Gli attuali e futuri medici di base e pediatri ritengono estremamente importante riuscire a conciliare lavoro e vita privata. Nel 2023, il 41% dei medici di famiglia ha dichiarato di voler ridurre gli orari di lavoro entro i tre anni successivi (la settimana lavorativa media dei medici di famiglia e dei pediatri a tempo pieno è di 55 ore) (8). Ciò significa un calo della workforce individuale per singolo medico di famiglia e pediatra – e un fabbisogno accresciuto di queste figure professionali. Dallo Studio Workforce 2010 emerge un fattore di 1,7. Pertanto, se oggi un medico si ritira per sopraggiunti limiti di età, per succedergli servono addirittura due persone. Troppo pochi medici scelgono la medicina di famiglia Il numero di medici che si orientano verso la medicina di famiglia è insufficiente. Secondo un rapporto dell’Osservatorio svizzero della salute, per soddisfare la domanda di nuove leve il 50% dei neolaureati in medicina dovrebbe scegliere una delle discipline dell’assistenza medico-sanitaria di base (Studio Workforce 2015). Alla fine del 2022, però, solo il 36% dei medici autorizzati all’esercizio della professione possedeva un titolo di medico specialista in medicina interna generale o in pediatria (9) o era medico generico. Una percentuale decisamente troppo bassa. In Danimarca si stima che per consentire il funzionamento del sistema debba lavorare nel servizio di base il 60% del corpo medico. Dipendenza dall’estero Il sistema sanitario svizzero dipende in larga misura da personale specializzato straniero – il 40% dei medici si è laureato all’estero. Una dipendenza che negli ultimi anni non ha fatto che acuirsi: attualmente, per ogni diploma conseguito in Svizzera 2,4 diplomi sono stati ottenuti all’estero e quasi il 60% dei medici in possesso di un titolo di medico specialista riconosciuto ha conseguito il proprio diploma all’estero (9). La Svizzera, quindi, non soddisfa il Code of Practice dell’OMS 2020 (10) e viola principi etici nel reclutamento internazionale di personale sanitario. Fonti: (1) Indagine sulla salute in Svizzera 2017 e 2022, www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/salute/rilevazioni/sgb.html (2) Indagine sulla salute in Svizzera 2017 e 2022, www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/salute/rilevazioni/sgb.html (3) Starfield B. et al. (2005), Contribution of Primary Care to Health Systems and Health, www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2690145/ (4) Sandvik H. et al. (2022), Continuity in general practice as predictor of mortality, acute hospitalisation, and use of out-of-horus care, bjgp.org/content/bjgp/72/715/e84.full.pdf (5) Obsan 01/23, Ärztinnen und Ärzte in der Grundversorgung – Situation in der Schweiz und im internationalen Vergleich, www.obsan.admin.ch/sites/default/files/2023-02/Obsan_01_2023_BERICHT.pdf (6) Fédération romande des consommateurs, Recherche médecin, désespéreément, enquetes.frc.ch/medecins (7) Studio Workforce di Berna 2020-2025: www.berner-aerzte.ch/fileadmin/user_upload/6_Publikationen/doc.be/2021/BEKAG_Magazin_doc_be_04-2021_f_V_Web.pdf https://smw.ch/index.php/smw/article/view/3062 (8) saez.swisshealthweb.ch/fr/article/doi/bms.2023.21657/ e UST, Dati strutturali degli studi medici e dei centri ambulatoriali: www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/salute/rilevazioni/sdapaz.html (9) UFSP: Statistiche medici 2022: www.bag.admin.ch/bag/it/home/zahlen-und-statistiken/statistiken-berufe-im-gesundheitswesen/statistiken-medizinalberufe1/statistiken-aerztinnen-aerzte.html (10) Code of Practice WHO 2020: www.who.int/publications/i/item/wha68.32
    867 von 1.000 Unterschriften
    Gestartet von mfe Haus- und Kinderärzte Schweiz Picture
  • OUI pour un skatepark intérieures dans la région de la Glâne!
    Répondre à un besoin urgent : Le manque d'espaces dédiés aux sports urbains dans notre région est un problème pressant. En se joignant à notre campagne, les individus peuvent contribuer à répondre à ce besoin et à améliorer la qualité de vie des jeunes de la région. Stimuler le développement local : L'implantation d'un skatepark intérieur entre Châtel-Saint-Denis et Fribourg représente une opportunité unique de dynamiser l'activité économique locale. En attirant des passionnés de sports urbains de toute la région, ce projet peut contribuer à la prospérité des commerces locaux et au développement de notre communauté. Offrir un espace de pratique sécurisé : Un skatepark intérieur offrirait aux jeunes un lieu sûr et adapté pour pratiquer leur passion en toute sécurité. En soutenant notre campagne, les personnes peuvent contribuer à créer un environnement propice à l'épanouissement des talents et à la promotion d'un mode de vie actif. Promouvoir l'apprentissage et le perfectionnement : En envisageant de proposer des cours encadrés par des professionnels, notre projet vise à promouvoir l'apprentissage et le perfectionnement dans le domaine des sports urbains. Les participants à notre campagne peuvent jouer un rôle crucial dans la réalisation de cette vision éducative. Renforcer le lien communautaire : En se mobilisant autour de cette cause, les individus renforcent le lien social au sein de notre communauté. Travailler ensemble pour créer un skatepark intérieur crée un sentiment de solidarité et de fierté communautaire, renforçant ainsi le tissu social local. En rejoignant notre campagne, les individus peuvent contribuer à concrétiser cette vision et à créer un impact positif durable dans notre région. En travaillant ensemble, nous pouvons construire un avenir meilleur pour les jeunes et pour l'ensemble de notre communauté.
    239 von 300 Unterschriften
    Gestartet von ride4style asso
  • Former davantage de médecins de famille et de l’enfance pour garantir les soins de base de demain !
    Croissance démographique et augmentation de la demande Les soins médicaux de base doivent être renforcés. Selon le scénario de l’Office fédéral de la statistique, la population suisse devrait croître d’environ 8,8 % entre 2021 et 2030, et la proportion de personnes âgées de plus de 65 ans passera de 18,9 % en 2020 à 25,6 % en 2050. La moitié des personnes âgées de plus de 65 ans souffre aujourd’hui d’au moins deux maladies chroniques (1), et cette tendance est à la hausse. Chez les personnes âgées de plus de 75 ans en Suisse, 17,7 % ont consulté leur médecin de famille cinq fois ou plus au cours des douze derniers mois (2). Des soins de base pertinents pour le système et en matière de coûts La médecine de famille et de l’enfance est un pilier central du système de santé. Plus la densité de médecins de famille est élevée dans un système, meilleure est la santé générale de la population (3)/(4). Une couverture suffisante en médecins de premier recours est associée à un taux de mortalité plus faible et à une baisse du nombre d’hospitalisations. À l’inverse, une couverture insuffisante en médecins de famille entraîne une augmentation des consultations d’urgence (coûteuses) et des hospitalisations inutiles. De plus, il est bien connu que la médecine de famille est extrêmement rentable et que plus de 90 % des cas traités par les médecins de famille sont résolus de manière définitive. Risque élevé de pénurie La situation va continuer à s’aggraver. L’âge moyen des médecins de famille et de l’enfance en Suisse est en effet passé de 51 ans en 2015 à 55 ans en 2020, la proportion de femmes s’élevant à 61 % en 2020 (5). En 2021, une étude de la Fédération romande des consommateurs FRC (6) a montré que pour obtenir un rendez-vous chez un nouveau médecin, il fallait passer en moyenne 2,3 appels téléphoniques à Genève, 14,5 à Delémont et jusqu’à 30,5 à Fribourg. À Berne, 60 % des médecins de famille ne prennent plus du tout de nouvelles patientes et nouveaux patients (7). Baisse de la force de travail par personne Il faut aujourd’hui davantage de médecins de famille pour réaliser le même travail. Les jeunes et futurs médecins de famille et de l’enfance veulent impérativement pouvoir concilier davantage leur vie professionnelle et leur vie privée. En 2023, 41 % des médecins généralistes souhaitent réduire leur temps de travail au cours des trois prochaines années (le temps de travail hebdomadaire moyen des médecins de famille et des pédiatres est de 55 heures pour un temps plein) (8). Cela s’accompagne dès lors d’une diminution de la force de travail individuelle par médecin de famille et de l’enfance. La conclusion est donc évidente : il faudra à l’avenir davantage de médecins de famille et de l’enfance pour la même charge de travail. L’étude Workforce 2010 a calculé un facteur de 1,7. Cela signifie que si un médecin de famille cesse aujourd’hui son activité pour des raisons liées à l’âge, il faudra dorénavant deux successeurs pour le remplacer. Trop peu de médecins choisissent les soins de base Le nombre de médecins qui s’orientent vers les soins médicaux de base est trop faible. Selon un rapport de l’Obsan, 50 % des diplômées et diplômés en médecine devraient choisir une discipline liée aux soins de base pour permettre de couvrir la demande en matière de relève (étude Workforce 2015). Or, fin 2022, seuls 36 % des médecins autorisés à exercer étaient en possession d’un titre de spécialiste en médecine interne générale ou en pédiatrie (9) ou de médecin praticien. C’est bien trop peu. Au Danemark, on estime que 60 % des médecins doivent exercer dans le domaine des soins de base pour garantir le bon fonctionnement d’un tel système. Dépendance de l'étranger Le système de santé suisse est fortement dépendant de la main d'œuvre étrangère. 40% des médecins ont obtenu leur diplôme à l'étranger. Cette dépendance n'a cessé d'augmenter ces dernières années : actuellement, un diplôme obtenu en Suisse est reconnu à hauteur de 2,4 à l'étranger et près de 60% des médecins dont le titre de spécialiste a été délivré et reconnu (9) ont obtenu leur diplôme à l'étranger. La Suisse ne respecte donc pas le code de pratique de l'OMS 2020 (10) et enfreint ainsi les principes éthiques dans le recrutement international du personnel de santé. Sources : (1) Swiss Health Survey 2017 / 2022 https://www.bfs.admin.ch/bfs/de/home/statistiken/gesundheit/erhebungen/sgb/ergebnisse-publikationen.html (2) Swiss Health Survey 2017 / 2022 https://www.bfs.admin.ch/bfs/de/home/statistiken/gesundheit/erhebungen/sgb/ergebnisse-publikationen.html (3) Contribution of Primary Care to Health Systems and Health https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2690145/ (4) Continuity in general practice as predictor of mortality, acute hospitalisation, and use of out-of-horus care: https://bjgp.org/content/bjgp/72/715/e84.full.pdf (5) Obsan 01/23: Ärztinnen und Ärzte in der Grundversorgung – Situation in der Schweiz und im internationalen Vergleich https://www.obsan.admin.ch/sites/default/files/2023-02/Obsan_01_2023_BERICHT.pdf (6) FRC: Recherche médecin, désespérément: https://enquetes.frc.ch/medecins (7) Workforce-Studie 2020 – 2025 (Kanton Bern): https://www.berner-aerzte.ch/fileadmin/user_upload/0_Startseite/doc.be/BEKAG_Magazin_doc_be_04-2021_d_V_Web.pdf / https://smw.ch/index.php/smw/article/view/3062 (8) https://saez.swisshealthweb.ch/de/article/doi/saez.2023.21657/ resp. https://www.bfs.admin.ch/bfs/de/home/statistiken/gesundheit/erhebungen/sdapaz.html (9) BAG: Statistik Ärztinnen/Ärzte 2022: https://www.bag.admin.ch/bag/de/home/zahlen-und-statistiken/statistiken-berufe-im-gesundheitswesen/statistiken-medizinalberufe1/statistiken-aerztinnen-aerzte.html (10) Code of Practice WHO: https://www.who.int/publications/i/item/wha68.32
    8.874 von 9.000 Unterschriften
    Gestartet von mfe Haus- und Kinderärzte Schweiz Picture
  • Des mesures d’accompagnement dès l’ouverture de la route des Nations
    La Route des Nations va ouvrir ses vannes le 25 mars en créant une nouvelle pénétrante pour le trafic motorisé individuel. Elle ouvrira un nouvel axe pour les automobilistes provenant essentiellement de l’autoroute, du pays de Gex et de Terre-Sainte, pour autant que la route du Bois-Brûlé soit mieux utilisée qu’aujourd’hui. La route et son tunnel ont été financés par le Canton et l’énorme échangeur autoroutier essentiellement par la Confédération. Les plans de circulation du côté de l’autoroute semblent relativement clairs, mais ce n’est pas le cas sur la commune du Grand-Saconnex et encore moins sur la Ville de Genève. Il est toutefois nécessaire que les mesures d’accompagnement soient rapidement mises en place afin que l’aubaine d’une double pénétrante entre la jonction autoroutière et la place des Nations ne se transforme en une habitude difficile à inverser. Le risque d’augmentation globale du trafic avait conduit une alliance d’associations à s’opposer à la construction de cette route. Il s’agit de l’ATE, de l’Association RADAR et de l’Association pour une mobilité responsable. En fin de compte, en mars 2017, pour lever leur opposition, ces associations ont signé avec le DETA (qui était alors responsable de la mobilité) et la Commune du Grand-Saconnex un accord comprenant des mesures d’accompagnement dont la mise en application doit être effective dès l’ouverture de la route des Nations. La concrétisation de ces mesures a déjà été planifiée récemment avec la Commune du Grand-Saconnex, mais d’autres mesures du côté de la Ville de Genève sont nécessaires. En effet, même si une partie de la circulation provenant du tunnel sera absorbée dans les Organisations internationales, une bonne part du trafic débouchera sur la Place des Nations depuis l’avenue de Titre 2/2 la Paix et non plus depuis la route de Ferney, sans compter l’augmentation de trafic global que l’attractivité de cette nouvelle infrastructure ne manquera pas de générer. La configuration de la Place des Nations induira un écoulement du trafic soit vers le bas de l’Avenue de la Paix, soit vers l’Avenue Giuseppe Motta, l’accès à l’Avenue de France et à la rue de Montbrillant n’étant pas autorisé. On peut donc à juste titre craindre une importante percolation du trafic automobile vers les quartiers fortement habités de Varembé, de la Servette et jusqu’à la Place des Charmilles.
    1.387 von 2.000 Unterschriften
    Gestartet von Les Vert-e-s genevois-es
  • Hände weg von unseren Grosseltern - Pro Senectute!
    Hilf mit - unsere Menschenrechte zu schützen. Grundsatz: Wird im Artikel 1 der Allgemeinen Erklärung der Menschenrechte zusammengefasst mit „Alle Menschen sind frei und gleich an Würde und Rechten geboren.“
    191 von 200 Unterschriften
    Gestartet von IG Risikogruppe Picture
  • Mehr Haus- und Kinderärzt:innen ausbilden - damit es auch morgen noch eine Grundversorgung gibt!
    Bevölkerungswachstum und steigende Nachfrage Es braucht immer mehr ärztliche Grundversorgung. Die Schweizer Bevölkerung wächst gemäss Szenario des Bundesamts für Statistik zwischen 2021 und 2030 um etwa 8.8 %. Der Anteil der über 65-Jährigen steigt gemäss diesem Szenario von 18.9 % im Jahr 2020 auf 25.6 % im Jahr 2050. Die Hälfte der über 65-Jährigen hat heute mindestens zwei chronische Krankheiten (1), Tendenz steigend, und 17.7 % der über 75 Jahre alten Menschen in der Schweiz haben ihren Hausarzt oder ihre Hausärztin in den 12 letzten Monaten fünf oder mehr Mal konsultiert (2). System- und kostenrelevante Grundversorgung Die Haus- und Kinderarztmedizin ist ein zentraler Pfeiler der Versorgung. Je höher die Dichte an Hausärzt:innen in einem System ist, desto besser steht es um die allgemeine Gesundheit der Bevölkerung ( 3/ 4). Eine ausreichende Abdeckung durch Grundversorger:innen geht einher mit tieferer Sterblichkeit und weniger Hospitalisierungen. Im Gegenzug führt eine Unterversorgung mit Hausärzt:innen zu einer Zunahme von (teuren) Notfallkonsultationen und unnötigen Hospitalisationen. Zudem ist hinlänglich bekannt, dass hausärztliche Medizin äusserst kosteneffizient ist und über 90 % der hausärztlichen Fälle abschliessend gelöst werden. Kritische Versorgungssituation Die Versorgungskrise wird sich weiter zuspitzen. Das Durchschnittsalter der Haus- und Kinderärzt:innen in der Schweiz ist von 51 Jahren im Jahr 2015 auf 55 Jahre im Jahr 2020 angestiegen, der Frauenanteil betrug 2020 61 % (5). Eine Studie der Westschweizer Konsumentenorganisation FRC (6) hat 2021 ergeben, dass für einen Termin bei einem neuen Arzt in Genf durchschnittlich 2.3, in Delsberg 14.5 und in Freiburg gar 30.5 Telefonanrufe nötig waren. In Bern können 60 % der Hausärzt:innen überhaupt keine neuen Patient:innen mehr aufnehmen (7). Sinkende Workforce pro Person Es braucht mehr Hausärzt:innen für die gleiche Arbeit. Für jüngere und künftige Haus- und Kinderärzt:innen hat die Vereinbarkeit von Berufs- und Privatleben hohe Priorität. 2023 wünschten sich 41 % der Hausärzt:innen eine Reduktion ihrer Arbeitszeit in den kommenden drei Jahren (die durchschnittliche Wochenarbeitszeit von Haus- und Kinderärzt:innen liegt bei einem Vollzeitpensum bei 55 Stunden (8). Damit verbunden ist ein Rückgang der individuellen Workforce pro Hausärztin und Kinderarzt. Das bedeutet nichts anderes als: Es braucht mehr Haus- und Kinderärzt:innen. Die Workforce-Studie 2010 hat einen Faktor von 1.7 berechnet. Gibt eine Hausärztin heute ihre Tätigkeit altershalber auf, braucht es für ihre Nachfolge sogar 2 Nachfolger:innen. Zu wenige Ärzt:innen wählen die Grundversorgung Viel zu wenige Ärzt:innen gehen in die Grundversorgung. Gemäss einem Bericht des Obsan müssten 50 % der Studienabgänger:innen in Medizin eine der Grundversorgerdisziplinen wählen, damit die Nachfrage an Nachwuchs gedeckt werden kann (Workforce Studie 2015). Ende 2022 waren aber nur 36 % der Mediziner:innen mit Berufsausübungsbewilligung überhaupt im Besitz eines entsprechenden Facharzttitels Allgemeine Innere Medizin oder Kinder- und Jugendmedizin (9) oder waren praktischer Ärzt:in. Das sind deutlich zu wenige. In Dänemark geht man davon aus, dass 60 % der Ärzteschaft in der Grundversorgung tätig sein muss, damit ein solches System funktioniert. Abhängigkeit vom Ausland Das schweizerische Gesundheitswesen ist relevant von ausländischen Fachkräften abhängig. 40% der Ärzt:innen haben ihr Diplom im Ausland erworben. Die Abhängigkeit nimmt in den letzten Jahren auch kontinuierlich zu: Aktuell wird auf ein in der Schweiz erworbenes Diplom 2.4 aus dem Ausland anerkannt und knapp 60 % der Ärzt:innen die einen erteilten und anerkannte Facharzttitel (Ärztestatistik BAG 2022), haben ihr Diplom im Ausland erworben. Die Schweiz erfüllt damit den Code of Practice der WHO 2020 (10) nicht und vestösst damit gegen ethische Prinzipien in der internationalen Rekrutierung von Gesundheitspersonal. Quellen: (1) Swiss Health Survey 2017 / 2022 https://www.bfs.admin.ch/bfs/de/home/statistiken/gesundheit/erhebungen/sgb/ergebnisse-publikationen.html (2) Swiss Health Survey 2017 / 2022 https://www.bfs.admin.ch/bfs/de/home/statistiken/gesundheit/erhebungen/sgb/ergebnisse-publikationen.html (3) Starfield B. et al. (2005): Contribution of Primary Care to Health Systems and Health https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2690145/ (4) Sandvik H. et al. (2022): Continuity in general practice as predictor of mortality, acute hospitalisation, and use of out-of-horus care: https://bjgp.org/content/bjgp/72/715/e84.full.pdf (5) Obsan 01/23: Ärztinnen und Ärzte in der Grundversorgung – Situation in der Schweiz und im internationalen Vergleich https://www.obsan.admin.ch/sites/default/files/2023-02/Obsan_01_2023_BERICHT.pdf (6) Fédération romande des consommateurs: Recherche médecin, désespéreément: https://enquetes.frc.ch/medecins (7) Workforce-Studie 2020 – 2025 (Kanton Bern): https://www.berner-aerzte.ch/fileadmin/user_upload/0_Startseite/doc.be/BEKAG_Magazin_doc_be_04-2021_d_V_Web.pdf / https://smw.ch/index.php/smw/article/view/3062 (8) https://saez.swisshealthweb.ch/de/article/doi/saez.2023.21657/ resp. https://www.bfs.admin.ch/bfs/de/home/statistiken/gesundheit/erhebungen/sdapaz.html (9) BAG: Statistik Ärztinnen/Ärzte 2022: https://www.bag.admin.ch/bag/de/home/zahlen-und-statistiken/statistiken-berufe-im-gesundheitswesen/statistiken-medizinalberufe1/statistiken-aerztinnen-aerzte.html (10) Code of Practice WHO 2020: https://www.who.int/publications/i/item/wha68.32
    44.045 von 45.000 Unterschriften
    Gestartet von mfe Haus- und Kinderärzte Schweiz Picture
  • Pour le droit à un congé prénatal ! (Grève féministe, SSP, SIT, SEV)
    Le congé prénatal est une revendication très ancienne, demandé par les travailleuse-x-s depuis la fin du 19ème siècle au moins. Plus récemment, le Cartel intersyndical de la fonction publique a déposé le 14 juin 2023 un cahier de revendications féministe dans lequel figure la demande d’introduire ce congé indispensable. Le fait que les employeurs des secteurs publics et subventionnés ne reconnaissent toujours pas le droit au congé prénatal pour leurs employée-x-s fait d’eux des employeurs aux valeurs archaïques. Le congé prénatal est une nécessité, il est temps de le reconnaître ! Par la présente pétition, les soussigné-e-x-s demandent au Conseil d’Etat et au Grand Conseil de reconnaître et défendre la nécessité d’introduire un congé prénatal d’au moins 4 semaines avec plein traitement (sur le modèle du congé maternité) dans les lois et règlements d’application auxquels sont soumises les travailleuse-x-s des secteurs publics et subventionnés. Ce congé prénatal doit s’ajouter au congé maternité de 20 semaines. Pétition lancée par - le Syndicat des services publics - Genève (SSP), https://geneve.ssp-vpod.ch/ - le Syndicat interprofessionnel de travailleuses et travailleurs (SIT), https://www.sit-syndicat.ch/spip/ - le Syndicat SEV-TPG, https://sevtpg.org/ - le Collectif genevois de la Grève féministe, https://grevefeministe-ge.ch/ Avec le soutien du Cartel intersyndical de la fonction publique (https://cartel-ge.ch/) et la Commission féministe de la Communauté genevoise d'action syndicale (https://www.cgas.ch/SPIP/)
    821 von 1.000 Unterschriften
    Gestartet von Aline Zuber
  • Gegen freistehende Mobilfunkantenne an der Lättgasse in Küttigen
    Die geplante Antenne steht mitten in der Wohnzone, ist freistehend und 20 m hoch und oben aufgrund der Sendeanlagen über einen Meter dick. Sie ist aufgrund der exponierten Lage von nahezu überall im Dorf und von allen umliegenden Hügeln im Jura sichtbar. Sie verunstaltet das Ortsbild in kaum vorstellbarer Art und Weise. Sie steht direkt neben einem vielbenutzten Schul- und Wanderweg, auf dem bisher viele Wanderer die Aussicht geniessen und fotografieren. Die 5G Netzabdeckung ist gemäss Salt im gesamten Quartier, in dem die Antenne steht, bereits heute sehr gut. Falls es wirklich eine neue Antenne braucht, muss ein Standort gefunden werden, welcher der Bauordnung von Küttigen entspricht und die Antenne soll installationsgebunden und nicht freistehend gebaut werden.
    620 von 800 Unterschriften
    Gestartet von Simone Wehrli
  • JA zum Bahnhof Thurnen – NEIN zu Bauzügen im Thurnenmoos
    Das Beladen, Abstellen und Rangieren von Bauzügen - auch während der Nacht - verursacht erhebliche Belasungen für AnwohnerInnen, für die Landwirtschaft und für die Natur. Die Gleisanlagen verschlingen wertvolle Fruchtfolgeflächen. Der Naturpark Gantrisch gehört zu einem schweizweit einzigartigen Sternenpark, in dem geschützte und bedrohte Tierarten leben. Diese würden durch zusätzliche Lichtverschmutzung und Lärmbelastung weiter bedroht. Eine neue, lärmige Industriezone gehört nicht in ein Naherholungsgebiet im Naturpark Gantrisch. Es ist unverhältnismässig, für den Neubau einer solchen Anlage offene, geschützte Landschaften zu opfern. ******************************* Hier geht's zum Petitionstext: https://www.fdp-thurnen.ch/fileadmin/groups/568/Berichte/Petition_Rangieranlage/Petition_gegen_die_Rangieranlage_fuer_Bauzuege_im_Thurnenmoos.pdf
    1.753 von 2.000 Unterschriften
    Gestartet von Überparteiliches Komitee NEIN zur Rangieranlage Thurnenmoos Picture