• Von der Ferienbetreuung "Ferienpass" Biel als angeschlossene Gemeinde profitieren.
    Schulpflichtige Kinder haben vierzehn Wochen Ferien im Jahr und zusätzlich fünf ganze Wochentage frei wegen Lehrerweiterbildungen. Das ist für Alleinerziehende aber auch für Familien mit beiden Elternteilen, die beide arbeitstätig sind, nicht einfach, abzudecken. Das Ferienangebot von Nidau ist deutlich kleiner als die Nachfrage und bietet nur einem kleinen Anteil von uns die Möglichkeit, dieses Angebot zu nutzen. Für viele Familien sind mehrere Wochen Ferienpass mit Kosten von CHF 380.– pro Woche pro Kind finanziell nicht machbar. Durch den Beitritt der Gemeinde Nidau an den Ferienpass der Stadt Biel würden Familien finanziell entlastet, ein sozialer Ausgleich geschaffen und den Kindern wertvolle Erfahrungen ermöglicht werden.
    290 von 300 Unterschriften
    Gestartet von Nicole Brand
  • Introduzione di un obbligo di notifica immediata per reati commessi da membri del clero
    La recente vicenda riguardante il cappellano del Collegio Papio, così come altre vicende in passato, ha evidenziato la necessità di chiarire e rafforzare le norme sui rapporti tra Chiesa e Stato, in particolare per quanto concerne la tempestività nella segnalazione di reati commessi da membri del clero. Attualmente, l'art. 7 della Legge sulla Chiesa cattolica obbliga il procuratore pubblico a notificare all’Ordinario l’apertura di un procedimento penale contro un ecclesiastico, ma non prevede alcun obbligo per le autorità ecclesiastiche di segnalare tempestivamente all’autorità giudiziaria civile fatti o sospetti che potrebbero configurare reati gravi. Firma anche tu per sostenere questa modifica legislativa e garantire una maggiore trasparenza e giustizia nei casi che coinvolgono membri del clero.
    959 von 1.000 Unterschriften
    Gestartet von Campax - make change happen Picture
  • Salviamo Casa Azul
     Le nostre motivazioni Nell’ultimo decennio vi sono stati alcuni tentativi volti ad ottenere un permesso di costruzione sul fondo ove sorge Casa Azul, sempre con l’obiettivo di abbattere quest’ultima per fare posto a una nuova palazzina. Fortunatamente, finora non è stato concessa nessuna autorizzazione. Vi sono due buone ragioni per impedire che gli intendimenti degli attuali proprietari vadano in porto. Il primo riguarda l’oggetto in sé, ossia l’edificio esistente; il secondo la configurazione urbanistica del luogo.  1 Per quanto concerne il primo punto, va in primo luogo osservato che Casa Azul costituisce un edificio unico nella sostanza edificata di Gordola. Realizzato verso la fine dell’Ottocento, essa si presenta come una costruzione per certi aspetti bizzarra che risente dei trascorsi coloniali dei committenti di allora. Non siamo in presenza di un manufatto antico, nondimeno costituisce un oggetto della memoria, più precisamente un oggetto che segna l’inizio del processo di modernizzazione di quello che fino ai primi decenni del Novecento era stato un villaggio rurale a impianto urbano sostanzialmente medievale. Chi ha avuto occasione di vedere dall’interno la casa ha avuto modo di osservare la presenza di spazi e funzioni (un atrio, una cucina, un salone, un bagno, uno studio e varie camere da letto) che segnano il nuovo modo di costruire e abitare tipico della nascente borghesia locale, un modo che, segnatamente a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, e divenuto lo standard per tutti o quasi. L’edificio suscita nel visitatore la sensazione di un passato prossimo remoto, ossia di un passato nello stesso tempo vicino e lontano: vicino a noi perché materializza come detto un modo di vivere e abitare molto simile a nostro; lontano perché risale a quasi un secolo e mezzo da noi e perché segna una prima rottura con le condizioni di vita che per secoli avevano caratterizzato l’esistenza di comunità come la nostra.  Nel nostro cantone è in corso da diversi anni il dibattito sull’importanza o l’opportunità di salvaguardare non solo gli edifici storici, ma anche quelli (case e ville borghesi) non propriamente antichi, risalenti a un’epoca a noi relativamente vicina. Purtroppo, in molte località interi quartieri ove un tempo sorgevano edifici di tal fatta sono stati abbattuti per fare posto a nuove palazzine, centri commerciali, stabili amministrativi, banche, ecc. Con la giustificazione secondo cui non si può salvare tutto, si è spesso dato la stura a quella che non pochi giudicano come una banalizzazione in grande stile del territorio e degli spazi urbani. Le attività proposte negli ultimi due o tre anni dall’Associazione Foto Festival dimostrano che un nuovo uso è possibile, che si può ridare senso a spazi della memoria da tempo abbandonati, che anche in località suburbane come Gordola è possibile organizzare eventi culturali e di intrattenimento a beneficio di un pubblico variegato.  Da rimarcare è pure la circostanza che la casa e le attività proposte già costituiscono e in futuro potrebbero farlo in modo ancor più marcato un’antenna “al piano” del Foto Festival che annualmente si svolge in Val Verzasca e che per l’arte della fotografia negli anni è divenuto un punto di riferimento non solo in Svizzera bensì anche a livello internazionale.  2 In ordine al secondo punto, ossia alla configurazione del luogo, è senz’altro importante osservare che quella di Sant’Antonio è una via, anzi, un viale assai particolare nell’assetto urbanistico del nostro comune. Secondo una pendenza significativa, esso si diparte dalla strada cantonale e punta diritto verso il sagrato della Chiesa parrocchiale che sovrasta l’abitato. In quanto tale ancora oggi suscita l’idea di un collegamento fra la vita di ogni giorno e il luogo della vita spirituale della comunità, per dirla in termini antropologici, fra il profano e il sacro. Gli elementi che materializzano questo collegamento o rapporto sono, in alto, la chiesa, il campanile e il sagrato, mentre in basso, nel punto da cui il viale inizia, da un lato Casa Borradori, dall’altro Casa Azul. Ove uno dei questi due elementi dovesse essere abbattuto, la specificità o se si vuole la “poesia” del luogo verrebbe sicuramente meno. Per queste ragioni è fondamentale che, segnatamente in sede di revisione del Piano regolatore comunale, il comparto venga considerato e valutato attentamente, che si faccia tutto il possibile per evitare che un luogo oggi significativo perda ampiamente se non definitivamente il suo significato. A tale scopo, la definizione di una zona di pianificazione particolareggiata potrebbe essere lo strumento adeguato.
    2.824 von 3.000 Unterschriften
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  • Verkehrsberuhigung Gstaadmattstrasse 15 - 26
    Es ist für uns als Anwohner gefährlich über die Strasse zu gehen Der Verkehr durch die Lastwagen und den Autos verursachen massiven lärm
    11 von 100 Unterschriften
    Gestartet von Marcel Bucher Picture
  • Abfallberg statt Wädi-Berg?
    «Wir kämpfen für Wädenswil und unsere Heimat! Wir sagen NEIN zu Abfall statt Lebensmitteln, zu Abgasen statt Landluft, zu Abfallblick statt Seeblick für Erholungssuchende, zu Lastwagen statt Velos, zu Baggern statt Kühen, zu Lärm statt Ruhe!» Klar gegen den Deponie-Standort im Wädenswiler Waggital spricht: • Verlust von Naherholungsgebiet – eines der schönsten in Wädenswil: unberührte Natur und eine vielfältige Tier- und Pflanzenwelt wären für Jahrzehnte verloren • Verlust einer Fläche von 14 Fussballfeldern für die Lebensmittelproduktion (Fruchtfolgefläche)  • Belastende Emissionen für hunderte dort beheimateter Menschen beim Errichten und Betreiben der Deponie • Mehr (Schwerlast-)Verkehr für das Schul- und Kindergartengebiet (rund 50 Kinder) • Luftverschmutzung, Lärm, Kontamination von Böden  • Existenzsorgen der betroffenen bäuerlichen Familien nach Flächenverlust • Eingreifen in ein Grundwasser-Quellgebiet • Wädenswil trägt bereits genug Lasten mit ehemaligen, bestehenden und geplanten Deponien sowie der KVA Horgen   DANKE, dass Sie unsere Petition mit Ihrer Unterschrift unterstützen!  Die IG «Waggital»
    2.059 von 3.000 Unterschriften
    Gestartet von IG Waggital Picture
  • Promesse sul clima non mantenute: Cessare subito il sostegno ai combustibili fossili!
    Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, la Svizzera, insieme ad altri paesi, ha promesso di non sostenere più i progetti di combustibili fossili all'estero. Ciò significa non favorire più le aziende svizzere coinvolte in progetti di combustibili fossili all'estero.  Il 7 agosto 2024, la SRF ha reso pubblico (1) che la Confederazione non sta mantenendo questa promessa. La SERV, Agenzia Federale per la Promozione delle Esportazioni Svizzere, sta sostenendo una nuovissima centrale elettrica a gas in Turkmenistan. In particolare, sta sostenendo l'esportazione di turbine a gas svizzere che saranno utilizzate nella nuova centrale elettrica turkmena.  Nel marzo 2023, la SERV ha deciso di non sostenere più i progetti di combustibili fossili. Tuttavia, questa direttiva è stata segretamente allentata di nuovo nel maggio di quest'anno (2). E ciò è avvenuto con la benedizione del Consigliere federale Capo del Dipartimento federale dell'economia Parmelin e del Consigliere federale Rösti. I nuovi progetti di combustibili fossili, come la centrale elettrica a gas in Turkmenistan, sono un veleno per il clima. Funzioneranno per decenni, rilasciando gas a effetto serra ben oltre il 2050. Gli/Le scienziati/e del clima sono assolutamente d'accordo: per rallentare il riscaldamento globale, non devono essere costruite nuove centrali a combustibili fossili in nessun caso, e quelle esistenti devono essere smantellate rapidamente! (3) La Svizzera è il primo Paese ad annacquare la propria politica. Altri governi come nel Regno Unito, in Canada e in molti Paesi dell'Unione Europea stanno aderendo all'Accordo di Glasgow. (4) La Svizzera deve anche onorare le sue promesse e interrompere immediatamente il sostegno statale ai progetti di combustibili fossili!  *** Fonti: https://www.srf.ch/news/schweiz/nach-klimaversprechen-bund-unterstuetzt-doch-wieder-fossile-energieprojekte-im-ausland (2) https://www.serv-ch.com/en/about-us/news/detail/serv-guidelines-on-aligning-its-support-for-the-clean-energy-transition/  (3) IPCC, Global Warming of 1.5 Degree https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/spm/; IEA, Net Zero By 2050 https://www.iea.org/reports/net-zero-by-2050  (4) Price of Oil, Leaders and Laggards https://priceofoil.org/2022/10/07/leaders-laggards/
    283 von 300 Unterschriften
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  • Promesses climatiques non tenues : cesser de soutenir les projets de combustibles fossiles !
    Lors de la conférence de l'ONU sur le climat qui s'est tenue en 2021, la Suisse a promis, avec d'autres pays, de ne plus soutenir de projets de combustibles fossiles à l'étranger. Cela signifie qu'elle s'est engagée à ne plus favoriser les entreprises suisses qui sont impliquées dans des projets de combustibles fossiles à l'étranger. Le 7 août 2024, la SRF a révélé publiquement (1) que la Confédération ne tenait pas cette promesse. La SERV, l'assurance suisse contre les risques à l'exportation, soutient une centrale à gaz flambant neuve au Turkménistan. Concrètement, elle encourage l'exportation de turbines à gaz suisses qui seront utilisées dans la nouvelle centrale électrique turkmène.   La SERV avait décidé de ne plus soutenir de projets de combustibles fossiles en mars 2023. Mais en mai de cette année, cette directive a été assouplie en secret. (2) Et ce, avec la bénédiction du conseiller fédéral responsable de l'économie, M. Parmelin, ainsi qu'avec celle du secrétaire général du conseiller fédéral, M. Rösti. Les nouveaux projets de combustibles fossiles, comme la centrale à gaz au Turkménistan, sont un véritable poison pour le climat. Ils fonctionneront pendant des décennies et émettront donc des gaz à effet de serre bien au-delà de 2050. Les climatologues sont tous d'accord sur ce point : pour freiner le réchauffement climatique, il ne faut en aucun cas construire de nouvelles installations de combustibles fossiles, mais démanteler rapidement celles qui existent déjà. (3) La Suisse est le premier pays à affaiblir sa politique. D'autres gouvernements tels que le Royaume-Uni, le Canada et de nombreux pays de l'UE respectent l'accord de Glasgow. (4) La Suisse doit elle aussi tenir ses promesses et cesser immédiatement toute aide gouvernementale aux projets de combustibles fossiles !   ***   Sources : (1) https://www.srf.ch/news/schweiz/nach-klimaversprechen-bund-unterstuetzt-doch-wieder-fossile-energieprojekte-im-ausland (2) https://www.serv-ch.com/en/about-us/news/detail/serv-guidelines-on-aligning-its-support-for-the-clean-energy-transition/ (3) IPCC, Global Warming of 1.5 Degree https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/spm/; IEA, Net Zero By 2050 https://www.iea.org/reports/net-zero-by-2050 (4) Price of Oil, Leaders and Laggards https://priceofoil.org/2022/10/07/leaders-laggards/
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    Gestartet von Campax - make change happen Picture
  • Rettet den Kurpark!
    Es ist Zeit, den Davoser Kurpark neu zu gestalten. Grünflächen gewinnen an Bedeutung. Daher ist es wichtig, die wichtigste Freifläche in Davos zusammen mit der Bevölkerung attraktiver zu machen, damit jeder und jede vom Kurpark etwas hat.
    611 von 800 Unterschriften
    Gestartet von Andri Dürst
  • Organisationsentwicklung Leistungssport SHV/ FSVL
    Français ci-dessous Offener Brief an den Vorstand des Schweizerischen Hängegleiter Verbandes (SHV) Studie zum Organisationsentwicklung Leistungssport (OELS) Sehr geehrte Mitglieder des Vorstands, mit grosser Anerkennung erleben wir die Arbeit der Leitung unserer Nationalmannschaft, die sich auf einem kompetitiv hohen Niveau befindet. Dank des engagierten Einsatzes und der hervorragenden Führung konnten in den vergangenen Jahren beachtliche Erfolge erzielt werden, insbesondere die Förderung und Bildung des Junioren- und Talentteams sowie die Steigerung der Teilnehmerzahl an den gut organisierten Anlässen. Wie wir erfahren haben, hat der Verband eine Studie zum Organisationsentwicklung Leistungssport (OELS) in Auftrag gegeben. Diese Studie ist nun abgeschlossen, doch die Ergebnisse wurden bisher nicht veröffentlicht. Es ist jedoch offensichtlich, dass der Umbau bereits begonnen hat, was durch die kürzlich ausgeschriebene Position des „Chef Leistungssport“ deutlich wird. Diese Entwicklungen bereiten uns erhebliche Sorgen. Die Initianten befürchten, dass der geplante Umbau die bestehende Organisation schwächen und zu einem Trainingsunterbruch führen könnte. Dies könnte nicht nur die Kontinuität in der Betreuung und Förderung unserer Athletinnen und Athleten gefährden, sondern auch dazu führen, dass wertvolles Know-how verloren geht. In diesem Zusammenhang ersuchen wir Sie um Einsicht in die Ergebnisse der OELS-Studie. Eine transparente Kommunikation der Erkenntnisse ist unerlässlich, um alle Beteiligten über die geplanten Veränderungen zu informieren und mögliche Bedenken auszuräumen. Wir erwarten zudem, dass wir in die weiteren Entscheidungen und den Umbauprozess einbezogen werden. Es ist von grosser Bedeutung, dass die Expertise und die Anliegen der Betroffenen in diesen Prozess einfliessen. In einem persönlichen Gespräch würden wir uns gerne davon überzeugen lassen, dass der Umbau weder einen Trainingsunterbruch zur Folge hat, noch das vorhandene Know-how verloren geht, sondern im Gegenteil dazu beiträgt, die bestehenden Strukturen zu stärken. Besonders wichtig ist uns, dass dieses Gespräch stattfindet, bevor die Position des Chef Leistungssports besetzt wird. Wir sind überzeugt, dass auf diese Weise mögliche Bedenken frühzeitig ausgeräumt und eine für alle Beteiligten zufriedenstellende Lösung gefunden werden kann. Wir danken Ihnen im Voraus für Ihre Aufmerksamkeit und Ihr Entgegenkommen und hoffen auf eine baldige und konstruktive Rückmeldung. Folgende Piloten haben sich bereit erklärt, uns gegenüber dem Vorstand zu vertreten: Youri Pitteloud, Davide Licini, Stephan Morgenthaler und Christoph Dunkel. Sie werden bei den persönlichen Gesprächen anwesend sein und unsere Interessen aktiv vertreten. Wir danken ihnen herzlich für ihr Engagement und ihre Bereitschaft, sich für unser gemeinsames Anliegen einzusetzen. Mit freundlichen Grüssen --------------------------------------------------------- Lettre ouverte au comité directeur de la Fédération Suisse de Vol Libre (FSVL) Etude sur le développement organisationnel du sport de compétition (OELS) Chers membres du comité directeur, C'est avec une grande reconnaissance que nous voyons le travail de la direction de notre équipe nationale, qui se situe à un niveau compétitif élevé. Grâce à l'engagement et à l'excellente direction, des succès remarquables ont été obtenus ces dernières années, notamment la promotion et la formation de l'équipe junior et de l'équipe talent, ainsi que l'augmentation du nombre de participants aux événements bien organisés.  Comme nous l'avons appris, la Fédération a commandé une étude sur le développement organisationnel du sport de compétition (OELS). Cette étude est maintenant terminée, mais les résultats n'ont pas encore été publiés. Il est cependant évident que la transformation a déjà commencé, comme en témoigne le poste de « chef du sport de compétition » récemment mis au concours. Ces développements nous préoccupent fortement. Les initiateurs craignent que la transformation prévue n'affaiblisse l'organisation existante et ne conduise à une interruption de l'entraînement. Cela pourrait non seulement compromettre la continuité de l'encadrement et de la promotion de nos athlètes, mais aussi entraîner la perte d'un précieux savoir-faire. Dans ce contexte, nous vous demandons de prendre connaissance des résultats de l'étude OELS. Une communication transparente des conclusions est indispensable pour informer toutes les parties concernées des changements prévus et pour dissiper les éventuelles inquiétudes. Nous attendons en outre d'être impliqués dans les décisions ultérieures et le processus de transformation. Il est très important que l'expertise et les préoccupations des personnes concernées soient prises en compte dans ce processus. Lors d'un entretien personnel, nous aimerions être convaincus que la transformation n'entraînera ni une interruption de l'entraînement, ni la perte du savoir-faire existant, mais qu'elle contribuera au contraire à renforcer les structures existantes. Il est particulièrement important pour nous que cet entretien ait lieu avant que le poste de chef du sport de compétition ne soit pourvu. Nous sommes convaincus que de cette manière, les doutes éventuels pourront être dissipés à temps et qu'une solution satisfaisante pour toutes les parties pourra être trouvée. Nous vous remercions d'avance de votre attention et de votre disponibilité et espérons recevoir un retour constructif dans les plus brefs délais.  Les pilotes suivants ont accepté de nous représenter auprès du comité directeur : Youri Pitteloud, Davide Licini, Stephan Morgenthaler et Christoph Dunkel. Ils seront présents lors des entretiens personnels et défendront activement nos intérêts. Nous les remercions chaleureusement pour leur engagement et leur volonté de s'investir dans notre cause commune. Avec nos meilleures salutations
    120 von 200 Unterschriften
    Gestartet von Maristella Pricoli
  • „Für einen sicheren Stücki-Steg JETZT»
    Der «Stücki-Steg» ist eine wichtige Verbindung für die Bewohnenden des Wiesendamms und den umliegenden Strassen für ihre täglichen Einkäufe und zur Busverbindung 36. Er ist der kürzeste,jedoch leider nicht sicherste Weg vom linken Wiesenufer zum Einkaufszentrum Stücki. Die  bevölkerung des oberen Teils von Kleinhüningen und dem unteren teil des Klybeck braucht einen sicheren Stücki-Steg für alle Generationen und sowohl für Fussgänger als auch für Velofahrende. Für die Unterzeichnenden besteht nicht nur dingender Handlungsbedarf, sondern auch Sicherheitsbedarf!!
    23 von 100 Unterschriften
    Gestartet von Philipp Schopfer
  • Für eine smartphonefreie Schulkultur
    Insgesamt schafft eine Einschränkung des Gebrauchs von Smartphones während der obligatorischen Präsenszeit an der Volksschule eine gesündere, effektivere und integrativere Lernatmosphäre, die alle Schülerinnen und Schüler unterstützt und fördert. Smartphonefreie Schulen sind eine Frage der Haltung. Die Einführung einer smarten Umgebung an Schulen, frei von Smartphones (und Smartwatches) während der obligatorischen Präsenzzeit, reduziert Ablenkungen und steigert die Aufmerksamkeit der Schülerinnen und Schüler im Unterricht.  Diese Massnahme unterstützt auch die Entwicklung sozialer Kompetenzen, indem sie direkte Kommunikation und Interaktion ohne den ständigen Einfluss von Social Media fördert, was für die soziale Entwicklung der Kinder und Jugendlichen essenziell ist.  Durch das Schaffen einer konsistenten Lernatmosphäre an allen Volksschulstandorten von Basel-Stadt profitieren alle Schülerinnen und Schüler gleichermassen, was zu einer chancengleichen Bildung beiträgt. Die Einführung einer smartphonefreien Schulkultur ermöglicht durch nachvollziehbare kantonale Richtlinien die Entwicklung flexibler Lösungen an Schulstandorten. Der Anspruch bezüglich einer kantonalen Richtlinie betrifft nicht die freiwilligen Angebote wie Tagesstrukturen. Wir wünschen jedoch eine fachkundige aufklärende Begleitung der Kinder und Jugendlichen im Umgang mit Smartphones.
    280 von 300 Unterschriften
    Gestartet von Komitee smartphonefreie Schulkultur Picture
  • Öffentliche Bibliothek für die Quartiere Kleinhüningen und Klybeck
    Gerade in den dicht besiedelten Quartieren Kleinhüningen und Klybeck, wo viele Familien und Kinder, aber auch ältere Menschen wohnen und sich viel im öffentlichen Raum aufhalten, ist das Bedürfnis nach einem solchen kulturellen Treffpunkt besonders gross. Bibliotheken spielen dabei eine wichtige Rolle als Begegnungsorte für Menschen verschiedener Generationen, in denen Integration aktiv gelebt wird.  Mit einer Bibliothek mitten in Kleinhüningen könnte ein pulsierender, lebendiger und integrativer Ort entstehen, an dem Kinder, Jugendliche, Familien und ältere Menschen nicht nur Zugang zu Wissen und Bildung erhalten, sondern auch soziale Kontakte knüpfen und ihr Quartier aktiv mitgestalten können.    Im Zusammenhang mit der geplanten Quartierentwicklung "Klybeck Plus" ist mit einem erheblichen Bevölkerungswachstum zu rechnen. Es bietet sich die einmalige Chance, diesen Stadtteil mit einer Bibliothek zu bereichern und somit das kulturelle Angebot für die Bewohner nachhaltig zu verbessern. Eine solche Einrichtung würde nicht nur das Quartier attraktiver machen, sondern auch einen wichtigen Beitrag zur Bildungsförderung und zur Stärkung der Gemeinschaft leisten.  
    557 von 600 Unterschriften
    Gestartet von Dorfverein Pro Kleinhüningen Picture