• Petition zur umgehenden Wiederöffnung der Basler Familiengärten auf französischem Grund
    Gerade im derzeitigen Ausnahmezustand ist die Arbeit im Freizeitgarten eine gesunde und sinnstiftende Tätigkeit, die mit den Weisungen des Bundesrats vereinbar ist. Doch rund 2000 Freizeitgartenpächter*innen haben keinen Zugang mehr zu ihrem Garten, da er sich auf elsässischem Boden befindet. Die über 800 betroffenen Gärten in Basel-West, Reibertweg und Lachenweg machen rund ein Fünftel aller Basler Freizeitgärten aus. Dabei handelt es sich um ein rein bürokratisches Verbot, welches der Basler Politik im Ausnahmezustand widerspricht: Freizeitgärten im Kanton sind ausdrücklich geöffnet. Diese Rechtsungleichheit muss rasch behoben werden. Die Argumentation, der Grenzschluss müsse prinzipiell durchgesetzt werden, ist nicht überzeugend. Denn folgerichtig müsste demnach auch der EuroAirport Basel Mulhouse Freiburg geschlossen werden, da er sich ebenfalls auf französischem Territorium befindet. Zudem gibt es Eingänge zu den Freizeitgärten auf Schweizer Seite, welche benutzt werden können, sollten Grenzen als Problem betrachtet werden. Nicht zuletzt hat der Basler Kantonsarzt bestätigt, dass die Grenzschliessung keinen Nutzen zur Vermeidung der Corona-Ausbreitung leistet. Es sollte deshalb möglich sein, zumindest für den Zugang zu den Freizeitgärten eine Lösung zu finden. Die derzeitige Situation ist äusserst bedauerlich, ungerecht und unhaltbar. Denn einerseits wird dadurch den Gärtner*innen des Stadtkantons eine den Umständen entsprechend empfehlenswerte Tätigkeit verwehrt. Die Freizeitgärten bieten nämlich gerade älteren Menschen und Familien mit Kleinkindern einen wichtigen Rückzugsort. Insbesondere die Kinder, welche unter der Krise besonders leiden, können im Garten einen Ort finden, indem sie spielen und sich bewegen können, ohne die Abstandsregeln des Bundes zu missachten. Viele Menschen leben in engen Wohnverhältnissen ohne Balkon oder Gärten, was auf längere Sicht zu psychischen Problemen führen kann. Der Besuch von Familiengärten kann solche Folgen verhindern. Andererseits ist auch der wirtschaftliche Aspekt zu bedenken. Zahlreiche Gärtnereien sind auf den Verkauf von Pflanzen an die Freizeitgärten angewiesen. Sie bleiben nun auf ihren Pflanzen sitzen und verlieren damit eine wichtige Einnahmequelle. Könnten die Gärten benutzt werden, gäbe es für die Produkte der Gärtnereien zahlreiche Abnehmer*innen. Die staatliche Hilfe könnte damit reduziert werden. Sollte die Bepflanzung jetzt nicht erfolgen, kann sie später nicht mehr nachgeholt werden, was für die Gartenbewirtschaftung Folgen für das ganze Jahr mit sich zieht. Das eigene Gemüse ist für viele ein wichtiger Beitrag zur Selbstversorgung, in das schon viel Geld und Arbeit investiert wurde. Die Gärten werden schliesslich für das ganze Jahr gemietet und nicht monatlich, was auch eine Kostenfrage mit sich bringt. Die vorliegende Petition fordert den Regierungsrat auf, möglichst schnell eine Lösung zu finden, die betroffenen Freizeitgärten zumindest für die von der Schweiz herkommenden Nutzer*innen wieder zu öffnen. Demzufolge wird mit den französischen Nachbarn eine Vereinbarung getroffen, die Eingänge auf der Basler Seite für die Freizeitspächter*innen zu öffnen.
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  • Covid-19 aggravato dall'inquinamento : vietare i fertilizzanti sintetici
    Medici e ricercatori specializzati in inquinamento dell'aria sottolineano che l'inquinamento atmosferico causato dai prodotti di sintesi, è una delle cause che aggravano la vulnerabilità dell'intera popolazione al Coronavirus, indipendentemente dall'età : Le autorità scientifiche Atmo France - riunendo tutte le organizzazioni di monitoraggio della qualità dell'aria - sottolineano che la diffusione di prodotti di sintesi (cioè di fertilizzanti chimici di sintesi utilizzati in agricoltura) è una delle cause dell'inquinamento atmosferico e che “l'esposizione cronica all'inquinamento atmosferico è un fattore aggravante degli impatti sulla salute durante il contagio da Covid-19”. Il giornale Le Monde riporta questi fatti in un articolo di lunedì 30 marzo 2020*. I componenti dei fertilizzanti sintetici utilizzati in Francia sono gli stessi utilizzati in Svizzera: azoto, fosforo e ammoniaca, questi tra gli altri, costituiscono i fertilizzanti utilizzati in Svizzera, secondo il sito internet ufficiale della Confederazione Svizzera. C'è un urgente necessità di capire le indicazioni sanitarie di seguito: se non si adottano misure sanitarie drastiche per impedire la diffusione di fertilizzanti sintetici nell'aria, nei giorni e nelle settimane a venire, l'intera popolazione svizzera sarà maggiormente vulnerabile al Coronavirus. La ragione di ciò è la diffusione di massa di fertilizzanti sintetici sulle colture, che in parte è già iniziata. L'inquinamento atmosferico attacca l'apparato respiratorio di qualsiasi persona in modo cronico, siano essi giovani o anziani. Anzi, il Coronavirus, che rappresenta un rischio importante per le persone cui l'apparato respiratorio è indebolito, avrà un impatto sull'intera popolazione. Inoltre, le persone che soffrono di problemi respiratori saranno ancora più vulnerabili al Coronavirus. Nell'articolo apparso sul quotidiano Le Monde, Atmo France Grand-Est in Francia segnala un importante episodio di inquinamento direttamente collegato all’uso di fertilizzanti sintetici nel fine settimana dal 27 al 29 marzo 2020, precisando che “una gran parte delle particelle secondarie sono formate da ammoniaca e ossidi di azoto, con l'ammoniaca proveniente principalmente dalla diffusione di fertilizzanti”. Le Monde spiega che queste particelle possono percorrere diversi chilometri. L'inquinamento atmosferico non rimane quindi unicamente nel punto di emissione. Medici e ricercatori specializzati in inquinamento dell'aria e membri del collettivo Air-Santé-Climat, in una lettera inviata il 21 marzo, hanno interpellato il governo francese e tutti i prefetti. Il collettivo di medici e ricercatori ha avvertito sul "la necessità di limitare drasticamente l'irrorazione agricola per fare tutto il possibile per limitare la diffusione del virus". Il dottor Thomas Bourdel, radiologo di Strasburgo, che ha dato vita al collettivo, aggiunge il seguente avvertimento: “Se non limitiamo rapidamente le irrorazioni, c'è il rischio che l'effetto delle misure di contenimento che hanno ridotto l'inquinamento del traffico stradale, venga annientato”. Infine, Isabella Annesi-Maesano, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia delle Malattie Allergiche e Respiratorie dell'Inserm, descrive in dettaglio il meccanismo di degrado dell'apparato respiratorio da inquinamento atmosferico: “L'inquinamento danneggia le mucose delle vie respiratorie e i polmoni, il che rende più facile la penetrazione dei virus e, per aggregazione, le particelle fini e ultrafini trasportano i virus sul fondo delle vie aeree”. Il quotidiano Le Monde segnala anche l'esistenza di uno studio scientifico che risale al 2003, pubblicato sulla rivista scientifica di salute pubblica Environmental Health. Questo studio scientifico ha analizzato il legame tra l'inquinamento atmosferico e i casi letali di sindrome respiratoria acuta grave (SARS; causata dalla SARS-CoV) in Cina. Esso dimostra che i pazienti contaminati che vivono in aree moderatamente inquinate hanno l'84% di probabilità in più di morire rispetto ai pazienti che vivono in aree a basso inquinamento. Fonti : - " TRIBUNE DU COLLECTIF AIR-SANTE-CLIMAT- LA POLLUTION DE L'AIR COMME VECTEUR DU COVID-19 ? ", inviata al Governo Francese : http://www.asef-asso.fr/actualite/tribune-du-collectif-air-sante-climat-la-pollution-de-lair-comme-vecteur-du-covid-19/ - Sito ufficiale di Atmo France. Articolo "Interactions entre COVID 19 et qualité de l'air" : https://atmo-france.org/point-dinformation-sur-les-interactions-entre-covid-19-et-qualite-de-lair-2/ - Sito ufficiale Environmental Health. Article " Air pollution and case fatality of SARS in the People's Republic of China: an ecologic study" : https://ehjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/1476-069X-2-15?fbclid=IwAR0A5711ubrDDbaHrEYmsrKrv2E1Xdp2oDIeZv9Z5FATiS0JT55DpPdjKMc - Sito ufficiale della Confederazione Svizzera. Articolo "https://www.bafu.admin.ch/bafu/it/home/temi/aria/info-specialisti/fonti-di-inquinanti-atmosferici/fonti-di-inquinanti-atmosferici--agricoltura.html " - Journal Le Monde "Coronavirus : la pollution de l’air est un « facteur aggravant », alertent médecins et chercheurs." Par Stéphane Mandard, article publié lundi 30 mars 2020 : https://www.lemonde.fr/planete/article/2020/03/30/coronavirus-la-pollution-de-l-air-est-un-facteur-aggravant-alertent-medecins-et-chercheurs_6034879_3244.html - Sito actu-environnement.com. Articolo "La pollution de l'air diminuerait la résistance au coronavirus et faciliterait sa propagation" : https://www.actu-environnement.com/ae/news/coronavirus-covid-19-pollution-air-propagation-35178.php4#xtor=ES-6
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  • Coronavirus aggravé par l'air pollué : Interdire tous les fertilisants de synthèse polluant l'air
    Des médecins et chercheurs spécialistes de la pollution de l’air signalent que la pollution atmosphérique causée par la diffusion dans l'air de fertilisants de synthèse est un des facteurs qui aggravent la vulnérabilité de l'ensemble de la population au Coronavirus : Les autorités scientifiques Atmo France – regroupant l’ensemble des organismes de surveillance de la qualité de l’air – signalent que l’épandage de produits de synthèse (c’est-à-dire des fertilisants chimiques de synthèse utilisés dans l’agriculture) est un des responsables de la pollution de l’air et qu’ « une exposition chronique à la pollution de l’air est un facteur aggravant des impacts sanitaires lors de la contagion par le Covid-19 ». Le Journal Le monde rapporte ces faits dans un article datant du lundi 30 mars 2020. Les composants des fertilisants de synthèse utilisés en France sont les mêmes que ceux utilisés en Suisse : le phosphore, l’azote et l’ammoniac entre autres composent les fertilisants utilisés en Suisse, selon le site Internet officiel de la Confédération Suisse. Il est urgent de se rendre à l’évidence sanitaire suivante : si aucune mesure sanitaire drastique n’est prise pour empêcher la diffusion de fertilisants de synthèse dans l’air, ce sera toute la population Suisse qui se retrouvera vulnérable au Coronavirus dans les jours et les semaines qui suivent. En cause de cela : la diffusion en masse des fertilisants de synthèse sur les cultures, qui a déjà commencé en partie. La pollution de l’air attaque en effet le système respiratoire de manière chronique de toute personne, jeune ou âgée. Ainsi, le Coronavirus qui représente un risque aigu pour les personnes dont le système respiratoire est affaibli, impactera la santé de l'ensemble de la population. En outre, les personnes souffrant déjà de problèmes respiratoires se retrouveront encore plus vulnérables au Coronavirus. Des médecins et chercheurs spécialistes de la pollution de l’air et membres du collectif Air-Santé-Climat ont interpelé l’Etat Français dans un courrier adressé le 21 mars à l’ensemble des préfets. Le collectif de médecins et chercheurs alertent sur« la nécessité de limiter drastiquement les épandages agricoles, afin de tout mettre en œuvre pour limiter la propagation du virus ». Le radiologue Thomas Bourdel, radiologue à Strasbourg à l’origine du collectif, ajoute l’avertissement suivant : « Si on ne limite pas rapidement les épandages, cela risque d’annihiler l’effet des mesures de confinement qui ont permis de réduire la pollution liée au trafic routier ».  Atmo France Grand-Est signale un épisode de pollution important en France le weekend du 27 au 29 mars 2020, directement lié aux déversements de fertilisants de synthèse, et précise qu’« une part importante de particules secondaires sont formées à partir d’ammoniac et d’oxydes d’azote, l’ammoniac étant issu majoritairement des épandages de fertilisants ». Le Journal Le Monde explique que ces particules peuvent voyager sur plusieurs kilomètres. La pollution de l’air ne reste donc pas au point d’émission.    Finalement, la directrice du département d’épidémiologie des maladies allergiques et respiratoires de l’Inserm, Isabella Annesi-Maesano, détaille le mécanisme de dégradation du système respiratoire par la pollution de l’air : « La pollution abîme les muqueuses des voies respiratoires et du poumon, ce qui fait pénétrer plus facilement les virus et, par agrégation, les particules fines et ultrafines véhiculent les virus au fond des voies aériennes. »   Sources : - " TRIBUNE DU COLLECTIF AIR-SANTE-CLIMAT- LA POLLUTION DE L'AIR COMME VECTEUR DU COVID-19 ? ", adressée au Gouvernement Français : http://www.asef-asso.fr/actualite/tribune-du-collectif-air-sante-climat-la-pollution-de-lair-comme-vecteur-du-covid-19/ - Site Internet d'Atmo France. Article "Interactions entre COVID 19 et qualité de l'air" : https://atmo-france.org/point-dinformation-sur-les-interactions-entre-covid-19-et-qualite-de-lair-2/ - Site Internet Environmental Health. Article " Air pollution and case fatality of SARS in the People's Republic of China: an ecologic study" : https://ehjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/1476-069X-2-15?fbclid=IwAR0A5711ubrDDbaHrEYmsrKrv2E1Xdp2oDIeZv9Z5FATiS0JT55DpPdjKMc - Etude de l'Université de Harvard : https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.04.05.20054502v1 - Article scientifique Italien du site web de revues académique "ScienceDirect" : https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0269749120320601?via%3Dihub - Etude scientifique Italienne (Université de Bologne, Université de Bari, Société italienne de médecine environnementale) : https://www.actu-environnement.com/media/pdf/news-35178-covid-19.pdf - Site Internet de l'Institut scientifique Rodale. Etude comparative entre l'agriculture biologique et l'agriculture dite conventionnelle (avec fertilisants de synthèse) : https://www.fnab.org/images/files/etudes/fstbrochure_rodale_institute.pdf - Documentaire "Les Moissons du futur" de Marie-Monique Robin, 2012. - Site officiel de la Confédération Suisse. Article " Sources de polluants atmosphériques : agriculture" : https://www.bafu.admin.ch/bafu/fr/home/themes/air/info-specialistes/sources-de-polluants-atmospheriques/sources-de-polluants-atmospheriques---agriculture.html (dernière mise à jour le 6.12.2019) - "Module de l’aide à l’exécution pour la protection de l’environnement dans l’agriculture" de l'Office fédéral de l'agriculture. Annexes Bases légales, Point A3 : https://www.ge.ch/document/eau-directives-notices-agriculture/annexe/3 - Journal Le Monde "Coronavirus : la pollution de l’air est un « facteur aggravant », alertent médecins et chercheurs." Par Stéphane Mandard, article publié lundi 30 mars 2020 : https://www.lemonde.fr/planete/article/2020/03/30/coronavirus-la-pollution-de-l-air-est-un-facteur-aggravant-alertent-medecins-et-chercheurs_6034879_3244.html
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    Created by Elodie Masin
  • Sofortige Schliessung aller Schlachthäuser
    COVID-19 als hochkontagiöse Viruserkrankung erfordert drastische Massnahmen von uns allen. Unzählige Unternehmen wie Coiffeursalons, Blumenhandel, Restaurants etc. mussten ihren Betrieb einstellen, mit Ausnahme der Schlachthöfe. Dabei sind Schlachthofmitarbeiter einer erhöhten Ansteckungsgefahr ausgesetzt, da die Hygienemassnahmen schlicht nicht eingehalten werden können. Weder bei den Fleischkontrolleuren, die sich jeweils per Sprühnebel kurz reinigen (Tröpfcheninfektion!), noch durch die gegebenen Umstände im Schlachthaus wie Feuchtigkeit, Blut, zu geringer Individualdistanz, können die vom Bund geforderten Massnahmen keinesfalls ausgeführt werden. Sie stellen somit eine grosse Gefahrenquelle für die Bevölkerung dar.
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    Created by Eva Maria Herzog
  • Taubenschutz und Zuspruch Haustierstatus
    Gerade in Zeiten von Corona zeigt sich, dass Tauben weiter und jetzt aktuell auch verschärft leiden: sie verhungern mehr denn je und sterben weiter weg. Stadttauben haben nicht die Möglichkeit sich selbständig zu versorgen. Sie sind – auf Gedeih und Verderb – von uns Menschen abhängig. Diese Abhängigkeit der Stadttauben von den Menschen ist allerdings menschengemacht. Deshalb stehen wir auch in der Pflicht, uns um die Tauben zu kümmern, sie wie Haustiere zu behandeln und ihnen also offiziell den Haustierstatus zuzusprechen.** **Stadttauben stammen von den Felstauben ab. Wir Menschen begannen vor einiger Zeit, die Felstauben gefangen zu nehmen und sie dann für unsere Zwecke zu züchten. Dies zu Kommunikations- (Brieftauben) und zu Unterhaltungszwecken (Sporttauben, Hochzeiten und für sonstige Festlichkeiten). Tauben werden unterwegs über Botenflüge oder an Festlichkeiten freigelassen und bleiben schliesslich in Städten und Dörfern hängen. Sie waren und sind von uns Menschen abhängig, weil sie das entsprechende Futter in den von Menschen bevölkerten Gebieten nicht automatisch finden. Deshalb müssen sie von uns Menschen gefüttert werden, damit sie überleben können. Ausserdem sind Tauben ortsgebunden, sie ziehen nicht weiter bzw. um. Wir Menschen sind in die Pflicht genommen, für die nötigen Schlaf- und Fütterungsplätze (Taubenschläge) zu sorgen.
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    Created by Robert Rauschmeier
  • Hilferuf aus dem Gastgewerbe: Versicherungsleistungen im Pandemiefall
    Das Gastgewerbe soll weiterhin überleben. Keine juristischen Spitzfindigkeiten im jetzigen Krisenfall. . Nur gemeinsam überwinden wir diese Krise! . Nur gemeinsam schaffen wir das! Ich bedanke mich für Eure wertvolle Unterstützung.
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    Created by Carlos Ferreira
  • Corona Ansteckung gesunder Rekruten umgehend verhindern
    Die Rekruten schlafen in Zimmern mit bis zu zehn Personen in einem Raum, benutzen dieselben sanitären Anlagen, essen gemeinsam (benutzen in vielen Kasernen sogar dieselbe Schöpfkelle) und verbringen statt 5 jetzt sogar 7 Tage in der Woche Tag und Nacht gemeinsam. Sie haben wenige bis keine Rückszugsmöglichkeiten und sind der Ansteckungsgefahr ausgeliefert. Ein Artikel in der Aargauer Zeitung vom 24. März 2020 macht die Situation deutlich: https://www.aargauerzeitung.ch/schweiz/rekruten-missachten-abstandsregeln-wie-sich-der-brigadier-das-erklaert-137335149 Rekrutenaussagen aus den sozialen Medien: "In der täglichen Ausbildung ist nicht an Social Distancing zu denken.", "In einem Zimmer schlafen mindestens zehn Personen. Abstand zwischen zwei Betten: Rund 70 Zentimeter. Massnahme, um das Social Distancing einzuhalten: Jeder Zweite dreht sich im Bett, nun schlafen wir Kopf-an-Fuss." Ein Armeeverantwortlicher sagte mir am Telefon: "Meiner Meinung nach, wäre es das Beste, wenn sich alle Rekruten einem Test unterziehen würden und die gesunden Rekruten nach Hause geschickt werden würden." Genau das fordere ich im Sinne aller betroffenen Rekruten und deren Angehörigen. Die Lage ist zu ernst. Jeder Rekrut oder Soldat, der nur infolge Unwissenheit oder Sturheit an einer Lungenmaschine landet, ist einer zu viel. Es ist mir bewusst, dass die Armee die Zivilbevölkerung in dieser schweren Krise unterstützen muss, und ich bin dankbar dafür, aber die jetzige Vorgehensweise ist nicht akzeptabel. Der geordnete Abbruch der laufenden Rekrutenschule bedeutet: - Schutz der Gesundheit der Schweizer Bevölkerung, auch der Rekruten - Schonung der Gesundheitsinstitutionen - Konsequente Durchführung der vom Bund beschlossenen Massnahmen - Schonung der Armee-Ressourcen, welche zur Unterstützung im Engagement gegen das Corona-Virus gebraucht werden. Warten Sie nicht, bis es zu spät ist und schicken sie die gesunden Rekruten, die in der Corona-Krise nicht benötigt werden, nach Hause, indem Sie die Rekrutenschulen abbrechen. Der Preis ist zu hoch, weiteres Zuwarten fahrlässig.
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    Created by Isabel Rest
  • Schutz der Bevölkerung vor Pandemien (Superseuchen, Zoonosen)
    Die Corona-Epidemie vermittelt uns eine erste Vorstellung darüber, mit welchen Einschränkungen unsere Gesellschaft beim Ausbruch eines noch gefährlicheren Virus zu rechnen hat. Sie zeigt aber auch, was in kürzester Zeit durch seriöse Information und Zusammenstehen der Bevölkerung bewirkt werden kann. Das macht Hoffnung! ExpertInnen der WHO warnen seit Jahren vor dem Ausbruch einer Superseuche. In der „Nutz“Tier-Industrie können gefährliche Krankheitserreger entstehen und sich ausbreiten. Der stetige, enge Kontakt zwischen Menschen und Massen von „Nutz“Tieren erhöht das Risiko der Ausbreitung und Mutation von Viren beträchtlich. Ausserdem: Der - oft präventive und grossflächige - Einsatz von Antibiotika bei Tieren gilt als eine der wichtigsten Ursachen für die Entstehung antibiotika-resistenter Krankheitserreger (MRSA). Wir Menschen infizieren uns damit oft durch das Tierprodukt selbst. Auch in Spitälern werden die gefährlichen Erreger übertragen. Bereits heute sterben in der EU jährlich mehr als 33.000 Menschen an den Folgen dieser Antibiotika-resistenten Keime!!! Und die Dunkelziffer ist hoch. Dies wird von offiziellen Stellen zwar in Fachberichten erwähnt, aber der Bevölkerung nicht deutlich genug mitgeteilt. In erster Linie müssen nun die ArbeiterInnen der Schlachthäuser und Metzgereien vor Ansteckung durch Covid-19 geschützt werden.
    1,134 of 2,000 Signatures
    Created by Robert Rauschmeier
  • Sistierung der Ausweisungsentscheide für Asylsuchende
    - es ist ein Affront in der heutigen Situation gegen Asylsuchende Entscheide zum Verlassen der Schweiz auszustellen - wo sollen die Abgewiesenen hingehen, wenn die ganze Welt vom Corona-Virus betroffen ist? In ein " Auslieferungslager?" = NEIN! - wir sollten die Gesuchstellenden (Frauen und Männer) hier behalten und diese sinnvoll einsetzen (Bsp. Zivilschutz, Landwirtschaft usw.)
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    Created by Rudolf RYTZ
  • Corona: Der Bundesrat hat die Menschen im Asylheim vergessen.
    In den Bundesasylzentren der Schweiz leben mindestens 250 Personen in einem Gebäude, was eine grosse Ansteckungs- und Verbreitungsgefahr von COVID-19 mit sich bringt.
    12,356 of 15,000 Signatures
    Created by Luisa Tschannen
  • Mehr vegane Lebensmittel, weniger Tierleid in Fertigprodukten!
    1. Für Menschen, die sich erst teilweise vegan oder vegetarisch ernähren können, ist bei Fertigprodukten leider oft unklar, ob hinter den Zutaten schlimmste Formen von Tierhaltung stecken. 2. Viele für Veganer*innen oder Vegetarier*innen halbwegs geeignete Fertigprodukte sind oft noch nicht als Bio-Produkte erhältlich, unverhältnismässig teuer - oder es ist unklar, ob für Zutaten wie Palmöl, Zuckerrohr oder Soja Regenwald gerodet wurde. Gerade dort wo die Art der Tierhaltung bei Zutaten von Fertigprodukten nicht genannt wird, muss man befürchten, dass eine besonders ausbeuterische Situation bei der Tierhaltung hinter der fehlenden Deklaration steckt, denn: Erfüllt die Tierhaltung mehr als nur die allertiefsten Standards, schmücken sich die Grossverteiler / Detailhändler - oft unverhältnismässig damit: Beispielsweise wird Freilandhaltung bei Hühnern idyllisch dargestellt, obwohl sie nur knapp besser ist als Bodenhaltung. Und als KonsumentIn muss man befrüchten, dass vielen Anbietern Umweltschutz und Tierhaltung bei Produkten, wo die Gewinnspanne nicht hoch ist, weitgehend egal ist. So stellt sich die Frage, ob man noch Kund*in von Grossverteilern bleiben, und dies indirekt mitfinanzieren will. Anders gesagt: Es darf nicht sein, dass sich Grossverteiler mit einem ökologischen Gewissen schmücken, während: Die Zutaten aus Hühnereiern, die in Fertigprodukten enthalten sind, noch oft aus Bodenhaltung stammen; vermutlich nicht selten sogar aus ausländischer Boden- oder Käfighaltung**. Und dass bei Milch- oder oder Fleischbestandteile, welche in Fertigprodukten enthalten sind, die Tierhaltung oft völlig intransparent bleibt. weiterführende Infos, Links Beispiele für die Situation von u.a. Legehennen in der EU: https://albert-schweitzer-stiftung.de/massentierhaltung/legehennen ** Für Forderung 4 relevant: Hier wird u.a. über Beispiele für Zustände bei Bodenhaltung von Hühnern im Ausland berichtet. https://www.srf.ch/sendungen/kassensturz-espresso/importeier-zu-ostern-so-schockierend-ist-die-tierhaltung Was gibt es für Alternativen? Was steckt hinter den Idyllen, die Grossverteiler punkto Tierhaltung in der Schweiz vermitteln? https://www.tier-im-fokus.ch/info-material/themen/ernaehrung_und_konsum#zwischentitel_01c Milchproduktion und Tierschutz, Hintergrund-Bericht STS (16 Seiten): http://www.tierschutz.com/publikationen/nutztiere/infothek/div/milchproduktion_tierschutz.pdf Verhaltensauffälligkeiten / Kannibalismus bei Hühnern als Folge von Haltungsbedingungen: https://www.rettet-das-huhn.de/h%C3%BChnerhaltung/verhaltensauff%C3%A4lligkeiten/ Labels versprechen Unterschiedliches. Wichtig ist, dass sich leider nicht wenige Labels selbst kleinste Vorteile grossspurig auf die Fahne schreiben. Oder dass Aspekte mit denen sich ein Label oder Anbieter in der Label-Definition NICHT schmückt, meist auch NICHT abgedeckt sind. Mit wenigen Ausnahmen (u.a. Demeter, Bio-Knospe). Und es gibt Labels, die für aufgeklärte Konsument*innen befremdend sind, wie jenes das bei Übersee-Produkten von Coop auf CO2 Kompensation hinweist. Der Import** per Flugzeug wird dort mit dem Kauf nämlich mitfinanziert; darauf sollte man - wenn irgend möglich - verzichten. https://www.clever-konsumieren.ch/infos-tipps/labels/ **Wo das Bedürfnis nach Früchten oder Gemüse mal wirklich nicht regional und saisonal befriedigt werden kann, bitte auf Art des Transportes achten: Bananen / Kiwis sind zwar ökologisch keine Wohltat: Diese werden aber meist nach der Ernte mit dem Frachtschiff transport (Erdölverbrauch pro Tonne Transportgewicht vertretbar, Schweröl eher weniger). Im Zweifelsfall einfach beim Kundendienst / per Feedback-Karten nach dem Transportweg des Produktes fragen!
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    Created by Reto Gasser
  • Für die Wiederaufnahme der Zahlungen an die UNRWA
    Für die Wiederaufnahme der Zahlungen an die UNRWA Das UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees - die Agentur der UNO für die palästinensischen Flüchtlinge) wurde 1949 nach der Gründung des Staates Israel ins Leben gerufen, um den rund 750‘000 palästinensischen Flüchtlingen zu helfen, die von zionistischen Milizen aus ihren Dörfern vertrieben worden waren. Diese Flüchtlinge leben seither in Lagern in Nachbarländern wie Jordanien, Libanon, Syrien, dem Westjordanland und dem Gazastreifen. Im Jahr 2017 betrug das Budget der UNRWA etwa 1200 Millionen Dollar. Die UNRWA half damals mehr als 5,4 Millionen Flüchtlingen. Die UNRWA wird hauptsächlich durch freiwillige Beiträge der Staaten finanziert. Im Jahr 2017 trugen die Vereinigten Staaten rund 360 Millionen Dollar bei, und im Jahr 2018 unterstützte die Schweiz die Agentur mit einer Zahlung von rund 27 Millionen Dollar. Im Jahr 2018 beendeten die Vereinigten Staaten ihre finanzielle Beteiligung. Die Mittel der UNRWA wurden um 300 Millionen Dollar gekürzt (60 Millionen Dollar waren schon bezahlt wurden). Der Leiter der Agentur, der Schweizer Pierre Krähenbühl, rief 2018 die Geber auf, ihre Beiträge zu erhöhen, um die unerlässlichen Programme zur Unterstützung der palästinensischen Flüchtlinge aufrechtzuerhalten. Im Jahr 2018 waren seine Bemühungen erfolgreich, aber die Zukunft war noch nicht gesichert. Die Agentur hat für 2019 ein Budget vorgelegt, das demjenigen von 2018 entspricht. Ende Juni dieses Jahres gab Pierre Krähenbühl bekannt, dass die UNRWA ihr Programm für das erste Halbjahr erfüllen konnte, für das zweite Halbjahr jedoch die Mittel fehlten. Auf der Sitzung der UNO-Sonderkommission für freiwillige Zusagen für die UNRWA hob Generalsekretär António Guterres hervor, dass die Agentur in den letzten fünf Jahren Einsparungen in der Höhe von 500 Millionen Dollar gemacht hat. Donnerschlag Ende Juli 2019 veröffentlichte die Presse einen durchgesickerten Bericht über eine interne Untersuchung der Ethikkommission der UNRWA. In diesem Bericht wird P. Krähenbühl unter anderem Machtmissbrauch vorgeworfen und er wird beschuldigt, Personen eingestellt zu haben, ohne die in der Organisation geltenden Regeln einzuhalten. Unter anderem wird P. Krähenbühl vorgeworfen, 28 bis 29 Tage im Monat zu reisen - diese Reisen haben ermöglicht, ein Defizit von 450 Millionen Dollar auszugleichen. António Guterres ernannte Anfang August Christian Saunders zum stellvertretenden Generalkommissar der Vereinten Nationen, um die UNRWA bei der Fortsetzung ihrer Programme zu unterstützen. Was ist mit der Schweiz? Die Schweiz hat bis zum 30. Juli dieses Jahres 22,3 Mio. CHF an die UNRWA gezahlt. Nach den Lecks in der Presse über die Leitung der Agentur beschloss Ignazio Cassis ohne Rücksprache mit den Nahost-Spezialisten im EDA, alle zusätzlichen Hilfen für die UNRWA auszusetzen. Auch die Niederlande und Belgien setzten ihre Hilfe aus. Am 2. Oktober beschloss die Europäische Union jedoch, die UNRWA weiterhin zu unterstützen und ihre Zahlungen an die Organisation fortzusetzen. Konsequenzen Die Programme der UNRWA in den Bereichen Gesundheit, Bildung und direkte Hilfe für die palästinensischen Flüchtlinge in den Lagern sind durch diese Blockaden gefährdet. Im Jahr 2018 war es Pierre Krähenbühl gelungen, das angekündigte Defizit zu schliessen, aber es bleibt noch viel zu tun, um die Finanzierung der UNRWA für 2019 zu konsolidieren und zu erhalten. Während die Führung der UNRWA intern untersucht wird, insbesondere in Bezug auf ihr Personalmanagement, ist es nicht am palästinensischen Volk, die Last dafür zu tragen. Man kann sich auch fragen, was Ignazio Cassis beabsichtigt, der 2018 sagte: „Die Hilfe der UNRWA ist eher ein Hindernis als eine Lösung für den Frieden im Nahen Osten. Insbesondere die seit Jahren in Jordanien und Libanon eingerichteten Lager verhindern die Integration.“
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