• SOS Massacre des loups : Non à la politique d'abattage sans pitié !
    De début septembre à fin janvier, les loups seront à nouveau abattus sans pitié en Suisse - ce n'est pas seulement cruel, c'est aussi inutile. Malgré l'augmentation de la population de loups, le nombre d'animaux de rente tués a diminué ces dernières années - ce qui prouve clairement qu'il existe de meilleures solutions. La protection des troupeaux a fait ses preuves, car la plupart des animaux de rente attaqués n'étaient pas protégés (3). Les tirs actuels sont par ailleurs contraires à la Convention de Berne, qui reconnaît le loup comme une espèce strictement protégée et que la Suisse a signée. Malgré cela, l'OFEV, sous la pression du conseiller fédéral Rösti, donne à nouveau son feu vert à l'abattage de meutes entières. Or, cette mise à mort sans discernement entraîne encore plus de problèmes : Si les meutes sont déstabilisées, les jeunes loups inexpérimentés pourraient même s'attaquer davantage aux animaux d'élevage. De plus, le rôle important du loup dans la stabilité des écosystèmes est largement connu et reconnu. Mais l'horloge tourne pour les loups : les abattages cruels ont recommencé depuis le 1.9.24. C'est pourquoi nous vous demandons instamment, ainsi qu'à l'OFEV, de mettre immédiatement fin à cette politique de tirs extrêmes et de garantir la protection du loup en Suisse ! Ne donnez plus votre accord lorsque les cantons déposent des demandes d'autorisation de tir. Sources: 1. Lettre de l'UICN (Groupe de spécialistes des canidés) au gouvernement suisse Rapport de la Convention de Berne (pages 20 et 21) 2. https://www.20min.ch/fr/story/valais-et-grisons-le-nombre-de-victimes-du-loup-baisse-a-nouveau-en-2024-103176439 Étude dans le journal « Frontiers in Ecology and the Environment »  3. Suisse en général: https://www.protectiondestroupeaux.ch/fileadmin/doc/Berichte/Jahresberichte/Agridea/Jahresbericht_HS_2022_def_DE_fca..pdf Canton des Grisons: https://chwolf.org/assets/documents/News-Events-Aktuell/2024/AJF-GR_Jahresbericht_2023_DE_15-04-2024.pdf
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  • SOS massacro dei lupi: No alla politica di abbattimento senza pietà!
    Dall'inizio di settembre alla fine di gennaio, i lupi verranno ancora una volta abbattuti senza pietà in Svizzera - questo non è solo crudele, ma anche inutile. Nonostante la crescente popolazione di lupi, il numero di uccisioni di bestiame è diminuito negli ultimi anni - una prova evidente che esistono soluzioni migliori. La protezione delle greggi ha dimostrato la sua validità, date che la maggior parte del bestiame ucciso non era protetto (3). Le attuali uccisioni violano anche la Convenzione di Berna, che riconosce il lupo come specie strettamente protetta e di cui la Svizzera è firmataria. Tuttavia, sotto la pressione del Consigliere federale Rösti, l'UFAM ha nuovamente dato il via libera all'uccisione di interi branchi. Tuttavia, questa uccisione indiscriminata porta a problemi ancora maggiori: Se i branchi vengono destabilizzati, i lupi giovani e inesperti potrebbero attaccare il bestiame con maggiore frequenza. Inoltre, il ruolo importante dei lupi per la stabilità degli ecosistemi è generalmente conosciuto e riconosciuto. Ma il tempo stringe per i lupi: i crudeli abbattimenti sono ricominciati dal 1° settembre 2024. Esortiamo pertanto Lei e l'UFAM a porre immediatamente fine alla politica di abbattimento estremo e a garantire la protezione dei lupi in Svizzera! Non dia più il Suo consenso quando i Cantoni presentano le licenze di tiro. Fonti: 1. Lettera della IUCN (Gruppo di specialisti dei canidi) al Governo svizzero Rapporto della Convenzione di Berna (pagine 20 e 21) 2. https://www.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/La-protezione-delle-greggi-con-i-cani-funziona--1795904.html Studio pubblicato nella rivista "Frontiers in Ecology and the Environment" 3. La Svizzera in generale: https://www.protectiondestroupeaux.ch/fileadmin/doc/Berichte/Jahresberichte/Agridea/Jahresbericht_HS_2022_def_DE_fca..pdf Cantone dei Grigioni: https://chwolf.org/assets/documents/News-Events-Aktuell/2024/AJF-GR_Jahresbericht_2023_DE_15-04-2024.pdf
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  • SOS Wolfsmassaker: Nein zur gnadenlosen Abschusspolitik!
    Von Anfang September bis Ende Januar werden die Wölfe in der Schweiz erneut erbarmungslos abgeschossen – das ist nicht nur grausam, sondern auch unnötig. Trotz wachsender Wolfspopulation ist die Zahl der Nutztierrisse in den letzten Jahren gesunken – ein klarer Beweis dafür, dass es bessere Lösungen gibt. Der Herdenschutz hat sich bewährt, denn die meisten gerissenen Nutztiere waren ungeschützt (3). Die aktuellen Abschüsse verstossen zudem gegen die Berner Konvention, die den Wolf als streng geschützte Art anerkennt und die von der Schweiz unterzeichnet wurde. Trotzdem gibt das BAFU unter dem Druck von Bundesrat Rösti erneut grünes Licht für die Tötung ganzer Rudel. Dieses wahllose Töten führt aber zu noch mehr Problemen: Wenn Rudel destabilisiert werden, könnten junge, unerfahrene Wölfe sogar vermehrt Nutztiere angreifen. Zudem ist die wichtige Rolle des Wolfes für die Stabilität von Ökosystemen allgemein bekannt und anerkannt. Doch die Uhr tickt für die Wölfe: Die grausamen Abschüsse haben seit dem 1.9.24 wieder begonnen. Deswegen fordern wir Sie und das BAFU eindringlich auf, die extreme Abschusspolitik sofort zu beenden und den Schutz des Wolfes in der Schweiz zu gewährleisten! Geben Sie keine Zustimmung mehr, wenn die Kantone Abschussbewilligungen einreichen. Quellen: 1. Brief der IUCN (Canid Specialist Group) an die Schweizer Regierung Bericht der Bern Convention (Seiten 20 and 21) 2. https://www.srf.ch/news/schweiz/erfolgreicher-herdenschutz-woelfe-reissen-deutlich-weniger-nutztiere-als-im-vorjahr Studie im Fachjournal «Frontiers in Ecology and the Environment» 3. Schweiz allgemein: https://www.protectiondestroupeaux.ch/fileadmin/doc/Berichte/Jahresberichte/Agridea/Jahresbericht_HS_2022_def_DE_fca..pdf Kanton Graubünden: https://chwolf.org/assets/documents/News-Events-Aktuell/2024/AJF-GR_Jahresbericht_2023_DE_15-04-2024.pdf
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  • Von der Ferienbetreuung "Ferienpass" Biel als angeschlossene Gemeinde profitieren.
    Schulpflichtige Kinder haben vierzehn Wochen Ferien im Jahr und zusätzlich fünf ganze Wochentage frei wegen Lehrerweiterbildungen. Das ist für Alleinerziehende aber auch für Familien mit beiden Elternteilen, die beide arbeitstätig sind, nicht einfach, abzudecken. Das Ferienangebot von Nidau ist deutlich kleiner als die Nachfrage und bietet nur einem kleinen Anteil von uns die Möglichkeit, dieses Angebot zu nutzen. Für viele Familien sind mehrere Wochen Ferienpass mit Kosten von CHF 380.– pro Woche pro Kind finanziell nicht machbar. Durch den Beitritt der Gemeinde Nidau an den Ferienpass der Stadt Biel würden Familien finanziell entlastet, ein sozialer Ausgleich geschaffen und den Kindern wertvolle Erfahrungen ermöglicht werden.
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  • Introduzione di un obbligo di notifica immediata per reati commessi da membri del clero
    La recente vicenda riguardante il cappellano del Collegio Papio, così come altre vicende in passato, ha evidenziato la necessità di chiarire e rafforzare le norme sui rapporti tra Chiesa e Stato, in particolare per quanto concerne la tempestività nella segnalazione di reati commessi da membri del clero. Attualmente, l'art. 7 della Legge sulla Chiesa cattolica obbliga il procuratore pubblico a notificare all’Ordinario l’apertura di un procedimento penale contro un ecclesiastico, ma non prevede alcun obbligo per le autorità ecclesiastiche di segnalare tempestivamente all’autorità giudiziaria civile fatti o sospetti che potrebbero configurare reati gravi. Firma anche tu per sostenere questa modifica legislativa e garantire una maggiore trasparenza e giustizia nei casi che coinvolgono membri del clero.
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  • Salviamo Casa Azul
     Le nostre motivazioni Nell’ultimo decennio vi sono stati alcuni tentativi volti ad ottenere un permesso di costruzione sul fondo ove sorge Casa Azul, sempre con l’obiettivo di abbattere quest’ultima per fare posto a una nuova palazzina. Fortunatamente, finora non è stato concessa nessuna autorizzazione. Vi sono due buone ragioni per impedire che gli intendimenti degli attuali proprietari vadano in porto. Il primo riguarda l’oggetto in sé, ossia l’edificio esistente; il secondo la configurazione urbanistica del luogo.  1 Per quanto concerne il primo punto, va in primo luogo osservato che Casa Azul costituisce un edificio unico nella sostanza edificata di Gordola. Realizzato verso la fine dell’Ottocento, essa si presenta come una costruzione per certi aspetti bizzarra che risente dei trascorsi coloniali dei committenti di allora. Non siamo in presenza di un manufatto antico, nondimeno costituisce un oggetto della memoria, più precisamente un oggetto che segna l’inizio del processo di modernizzazione di quello che fino ai primi decenni del Novecento era stato un villaggio rurale a impianto urbano sostanzialmente medievale. Chi ha avuto occasione di vedere dall’interno la casa ha avuto modo di osservare la presenza di spazi e funzioni (un atrio, una cucina, un salone, un bagno, uno studio e varie camere da letto) che segnano il nuovo modo di costruire e abitare tipico della nascente borghesia locale, un modo che, segnatamente a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, e divenuto lo standard per tutti o quasi. L’edificio suscita nel visitatore la sensazione di un passato prossimo remoto, ossia di un passato nello stesso tempo vicino e lontano: vicino a noi perché materializza come detto un modo di vivere e abitare molto simile a nostro; lontano perché risale a quasi un secolo e mezzo da noi e perché segna una prima rottura con le condizioni di vita che per secoli avevano caratterizzato l’esistenza di comunità come la nostra.  Nel nostro cantone è in corso da diversi anni il dibattito sull’importanza o l’opportunità di salvaguardare non solo gli edifici storici, ma anche quelli (case e ville borghesi) non propriamente antichi, risalenti a un’epoca a noi relativamente vicina. Purtroppo, in molte località interi quartieri ove un tempo sorgevano edifici di tal fatta sono stati abbattuti per fare posto a nuove palazzine, centri commerciali, stabili amministrativi, banche, ecc. Con la giustificazione secondo cui non si può salvare tutto, si è spesso dato la stura a quella che non pochi giudicano come una banalizzazione in grande stile del territorio e degli spazi urbani. Le attività proposte negli ultimi due o tre anni dall’Associazione Foto Festival dimostrano che un nuovo uso è possibile, che si può ridare senso a spazi della memoria da tempo abbandonati, che anche in località suburbane come Gordola è possibile organizzare eventi culturali e di intrattenimento a beneficio di un pubblico variegato.  Da rimarcare è pure la circostanza che la casa e le attività proposte già costituiscono e in futuro potrebbero farlo in modo ancor più marcato un’antenna “al piano” del Foto Festival che annualmente si svolge in Val Verzasca e che per l’arte della fotografia negli anni è divenuto un punto di riferimento non solo in Svizzera bensì anche a livello internazionale.  2 In ordine al secondo punto, ossia alla configurazione del luogo, è senz’altro importante osservare che quella di Sant’Antonio è una via, anzi, un viale assai particolare nell’assetto urbanistico del nostro comune. Secondo una pendenza significativa, esso si diparte dalla strada cantonale e punta diritto verso il sagrato della Chiesa parrocchiale che sovrasta l’abitato. In quanto tale ancora oggi suscita l’idea di un collegamento fra la vita di ogni giorno e il luogo della vita spirituale della comunità, per dirla in termini antropologici, fra il profano e il sacro. Gli elementi che materializzano questo collegamento o rapporto sono, in alto, la chiesa, il campanile e il sagrato, mentre in basso, nel punto da cui il viale inizia, da un lato Casa Borradori, dall’altro Casa Azul. Ove uno dei questi due elementi dovesse essere abbattuto, la specificità o se si vuole la “poesia” del luogo verrebbe sicuramente meno. Per queste ragioni è fondamentale che, segnatamente in sede di revisione del Piano regolatore comunale, il comparto venga considerato e valutato attentamente, che si faccia tutto il possibile per evitare che un luogo oggi significativo perda ampiamente se non definitivamente il suo significato. A tale scopo, la definizione di una zona di pianificazione particolareggiata potrebbe essere lo strumento adeguato.
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    Gestartet von Comitato Salviamo Casa Azul Picture
  • Verkehrsberuhigung Gstaadmattstrasse 15 - 26
    Es ist für uns als Anwohner gefährlich über die Strasse zu gehen Der Verkehr durch die Lastwagen und den Autos verursachen massiven lärm
    11 von 100 Unterschriften
    Gestartet von Marcel Bucher Picture
  • Kennzeichnungspflicht für Leasingfahrzeuge im Privatgebrauch in der Schweiz
    Es ist wichtig, Leasingfahrzeuge im Privatgebrauch klar zu kennzeichnen, um Verwechslungen und Missverständnisse zu vermeiden. Oft ist nicht erkennbar, ob ein Auto privat oder im Rahmen eines Leasingvertrags genutzt wird, was zu Ungerechtigkeiten führen kann – sei es bei Versicherungsfällen, Steuern oder im Alltag auf der Straße. Eine klare Kennzeichnung sorgt dafür, dass alle Verkehrsteilnehmer gleich behandelt werden und schafft Transparenz, die zu mehr Fairness und Vertrauen im Straßenverkehr beiträgt.
    4 von 100 Unterschriften
    Gestartet von Y H
  • Abfallberg statt Wädi-Berg?
    «Wir kämpfen für Wädenswil und unsere Heimat! Wir sagen NEIN zu Abfall statt Lebensmitteln, zu Abgasen statt Landluft, zu Abfallblick statt Seeblick für Erholungssuchende, zu Lastwagen statt Velos, zu Baggern statt Kühen, zu Lärm statt Ruhe!» Klar gegen den Deponie-Standort im Wädenswiler Waggital spricht: • Verlust von Naherholungsgebiet – eines der schönsten in Wädenswil: unberührte Natur und eine vielfältige Tier- und Pflanzenwelt wären für Jahrzehnte verloren • Verlust einer Fläche von 14 Fussballfeldern für die Lebensmittelproduktion (Fruchtfolgefläche)  • Belastende Emissionen für hunderte dort beheimateter Menschen beim Errichten und Betreiben der Deponie • Mehr (Schwerlast-)Verkehr für das Schul- und Kindergartengebiet (rund 50 Kinder) • Luftverschmutzung, Lärm, Kontamination von Böden  • Existenzsorgen der betroffenen bäuerlichen Familien nach Flächenverlust • Eingreifen in ein Grundwasser-Quellgebiet • Wädenswil trägt bereits genug Lasten mit ehemaligen, bestehenden und geplanten Deponien sowie der KVA Horgen   DANKE, dass Sie unsere Petition mit Ihrer Unterschrift unterstützen!  Die IG «Waggital»
    2.058 von 3.000 Unterschriften
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  • Promesse sul clima non mantenute: Cessare subito il sostegno ai combustibili fossili!
    Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, la Svizzera, insieme ad altri paesi, ha promesso di non sostenere più i progetti di combustibili fossili all'estero. Ciò significa non favorire più le aziende svizzere coinvolte in progetti di combustibili fossili all'estero.  Il 7 agosto 2024, la SRF ha reso pubblico (1) che la Confederazione non sta mantenendo questa promessa. La SERV, Agenzia Federale per la Promozione delle Esportazioni Svizzere, sta sostenendo una nuovissima centrale elettrica a gas in Turkmenistan. In particolare, sta sostenendo l'esportazione di turbine a gas svizzere che saranno utilizzate nella nuova centrale elettrica turkmena.  Nel marzo 2023, la SERV ha deciso di non sostenere più i progetti di combustibili fossili. Tuttavia, questa direttiva è stata segretamente allentata di nuovo nel maggio di quest'anno (2). E ciò è avvenuto con la benedizione del Consigliere federale Capo del Dipartimento federale dell'economia Parmelin e del Consigliere federale Rösti. I nuovi progetti di combustibili fossili, come la centrale elettrica a gas in Turkmenistan, sono un veleno per il clima. Funzioneranno per decenni, rilasciando gas a effetto serra ben oltre il 2050. Gli/Le scienziati/e del clima sono assolutamente d'accordo: per rallentare il riscaldamento globale, non devono essere costruite nuove centrali a combustibili fossili in nessun caso, e quelle esistenti devono essere smantellate rapidamente! (3) La Svizzera è il primo Paese ad annacquare la propria politica. Altri governi come nel Regno Unito, in Canada e in molti Paesi dell'Unione Europea stanno aderendo all'Accordo di Glasgow. (4) La Svizzera deve anche onorare le sue promesse e interrompere immediatamente il sostegno statale ai progetti di combustibili fossili!  *** Fonti: https://www.srf.ch/news/schweiz/nach-klimaversprechen-bund-unterstuetzt-doch-wieder-fossile-energieprojekte-im-ausland (2) https://www.serv-ch.com/en/about-us/news/detail/serv-guidelines-on-aligning-its-support-for-the-clean-energy-transition/  (3) IPCC, Global Warming of 1.5 Degree https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/spm/; IEA, Net Zero By 2050 https://www.iea.org/reports/net-zero-by-2050  (4) Price of Oil, Leaders and Laggards https://priceofoil.org/2022/10/07/leaders-laggards/
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  • Promesses climatiques non tenues : cesser de soutenir les projets de combustibles fossiles !
    Lors de la conférence de l'ONU sur le climat qui s'est tenue en 2021, la Suisse a promis, avec d'autres pays, de ne plus soutenir de projets de combustibles fossiles à l'étranger. Cela signifie qu'elle s'est engagée à ne plus favoriser les entreprises suisses qui sont impliquées dans des projets de combustibles fossiles à l'étranger. Le 7 août 2024, la SRF a révélé publiquement (1) que la Confédération ne tenait pas cette promesse. La SERV, l'assurance suisse contre les risques à l'exportation, soutient une centrale à gaz flambant neuve au Turkménistan. Concrètement, elle encourage l'exportation de turbines à gaz suisses qui seront utilisées dans la nouvelle centrale électrique turkmène.   La SERV avait décidé de ne plus soutenir de projets de combustibles fossiles en mars 2023. Mais en mai de cette année, cette directive a été assouplie en secret. (2) Et ce, avec la bénédiction du conseiller fédéral responsable de l'économie, M. Parmelin, ainsi qu'avec celle du secrétaire général du conseiller fédéral, M. Rösti. Les nouveaux projets de combustibles fossiles, comme la centrale à gaz au Turkménistan, sont un véritable poison pour le climat. Ils fonctionneront pendant des décennies et émettront donc des gaz à effet de serre bien au-delà de 2050. Les climatologues sont tous d'accord sur ce point : pour freiner le réchauffement climatique, il ne faut en aucun cas construire de nouvelles installations de combustibles fossiles, mais démanteler rapidement celles qui existent déjà. (3) La Suisse est le premier pays à affaiblir sa politique. D'autres gouvernements tels que le Royaume-Uni, le Canada et de nombreux pays de l'UE respectent l'accord de Glasgow. (4) La Suisse doit elle aussi tenir ses promesses et cesser immédiatement toute aide gouvernementale aux projets de combustibles fossiles !   ***   Sources : (1) https://www.srf.ch/news/schweiz/nach-klimaversprechen-bund-unterstuetzt-doch-wieder-fossile-energieprojekte-im-ausland (2) https://www.serv-ch.com/en/about-us/news/detail/serv-guidelines-on-aligning-its-support-for-the-clean-energy-transition/ (3) IPCC, Global Warming of 1.5 Degree https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/spm/; IEA, Net Zero By 2050 https://www.iea.org/reports/net-zero-by-2050 (4) Price of Oil, Leaders and Laggards https://priceofoil.org/2022/10/07/leaders-laggards/
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  • Rettet den Kurpark!
    Es ist Zeit, den Davoser Kurpark neu zu gestalten. Grünflächen gewinnen an Bedeutung. Daher ist es wichtig, die wichtigste Freifläche in Davos zusammen mit der Bevölkerung attraktiver zu machen, damit jeder und jede vom Kurpark etwas hat.
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    Gestartet von Andri Dürst