• Chubb : Cessez d'assurer le pipeline Trans Mountain!
    L'oléoduc Trans Mountain transporte un pétrole de sables bitumineux particulièrement sale à travers le Canada. Ce faisant, les droits des autochtones sont violés et notre climat est détruit. Derrière chaque pipeline se cache une compagnie d’assurance : sans assurance, Trans Mountain ne peut pas fonctionner et la construction d'une extension du pipeline est bloquée. L'un de ces assureurs est Chubb, une compagnie américaine basée à Zurich. Si nous pouvons priver Trans Mountain d’assureurs, nous couperons le flux de pétrole !
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  • Chubb: non rinnovate l'accordo con la Trans Mountain Pipeline
    L'oleodotto Trans Mountain trasporta olio di sabbie bituminose particolarmente inquinante attraverso il Canada. Nel processo, i diritti degli/delle indigeni/e vengono violati e il nostro ambiente viene distrutto. Dietro ogni oleodotto ci sono delle compagnie assicurative: senza assicurazione, Trans Mountain non potrebbe operare e la costruzione di un'espansione dell'oleodotto rimarrebbe in stallo. Uno di queste assicurazioni è Chubb, una compagnia statunitense con sede a Zurigo. Se possiamo interrompere l'assicurazione della Trans Mountain, taglieremo il flusso di petrolio!
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  • Chubb: Beendet den Deal mit Trans Mountain
    Die Trans Mountain Pipeline (TMX) in Kanada transportiert rohes und raffiniertes Öl von Alberta bis zur Küste von British Columbia. Sie führt dabei durch empfindliche Ökosysteme und über das Land von Indigenen. Mit dem aktuellen Projekt soll die Pipeline jetzt noch erweitert werden. Mehr Pumpstationen, mehr Tanklager, eine Verlängerung der Pipeline und eine Erhöhung von Tankschiffen von 60 auf 400 im Jahr – dies gefährdet auch die Meerestiere massiv. Ein Ausbau der Tankschiffkapazität könnte sogar zum Aussterben einer Orca-Art führen, die bei Vancouver Island heimisch ist. [1] «Beim Teersandabbau in Alberta sollen langfristig Waldflächen im Umfang ganz Englands abgeholzt werden. Um aus dem Teersand Rohöl zu gewinnen, ist ein energieaufwendiger Prozess nötig, bei dem viel Wasser verschmutzt wird. Die Klimabilanz von Öl aus Teersand ist noch weit verheerender als jene von Erdöl aus konventioneller Förderung.» [2] Die Proteste und Gerichtsverfahren gegen die Pipeline halten seit mehreren Jahren an. Der Druck auf die Versicherer macht es schwierig, Deckung für das giftige Projekt zu finden. So hat beispielsweise die Zurich Versicherung den Vertrag mit Trans Mountain letztes Jahr nicht mehr erneuert und so ein starkes und wichtiges Signal an alle übrigen Versicherern gesendet. [1] https://www.regenwald.org/news/8985/orcas-stoppen-teersand-pipeline [2] https://www.woz.ch/1936/zurich-versicherung/sie-bleibt-am-teersand-kleben
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  • Fermare l'attacco ai diritti umani
    -> Deutsch: https://act.campax.org/petitions/pmt-nein -> Français: https://act.campax.org/petitions/mpt-non Siamo inorriditi•e dalla criminalizzazione degli•le scioperanti per il clima. La mattina del 26 maggio, agenti della polizia federale hanno perquisito le case di tre attivisti•e, hanno confiscato il loro apparecchi elettronici e li•le hanno fatti interrogare per diverse ore alla stazione di polizia. Questa procedura è stata giustificata pubblicamente come conseguenza della lettera pubblica del 11 maggio 2020 dello Sciopero per il clima del canton Vaud al Consiglio Federale. Questa lettera chiedeva tra l'altro la ristrutturazione o l'abolizione dell'esercito. Che si sia d'accordo o meno con il contenuto è irrilevante, un'accusa basata su una lettera pubblica viola il diritto umano alla libertà di espressione. Questa opinione era anche condivisa da tutto il Consiglio Federale un anno fa. È quindi ancora maggiormente discutibile il motivo per cui la polizia federale sia ricorsa a mezzi così drastici. Siamo estremamente preoccupati•e, alla luce del voto sulla legge sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo del 13 giugno, che l'attivismo per il clima e altri impegni politici vengano criminalizzati. Già ora senza di essa, si tenta di limitare massicciamente la libertà di espressione. Questa legge non farà altro che dare allo Stato ulteriori mezzi per mettere a tacere i movimenti politici. Per questo motivo, chiediamo all'elettorato di respingere questa legge.
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  • Arrêtez l'attaque contre les droits de l'homme
    -> Deutsch: https://act.campax.org/petitions/pmt-nein -> Italiano: https://act.campax.org/petitions/no-mpt Nous sommes consterné·es par la criminalisation des grévistes du climat. Au petit matin du 26 mai, des agents de la police fédérale ont perquisitionné le domicile de trois militants, ont confisqué leur matériel technique et les ont fait interroger pendant plusieurs heures au poste de police. La raison officielle invoquée est la lettre ouverte du 11 mai 2020 de la grève du climat vaudoise au Conseil fédéral. Celle-ci exigeait, entre autres, la restructuration ou l'abolition de l'armée. Que l'on soit d'accord ou non avec le contenu n'est pas pertinent ici, une poursuite basée sur une lettre publique viole le droit humain à la liberté d'expression. Ce point de vue était également partagé par l'ensemble du Conseil fédéral il y a un an. On peut donc d'autant plus se demander pourquoi la police fédérale a recours à des moyens aussi radicaux. Nous sommes extrêmement préoccupé·es, à la lumière du vote sur la Loi sur les mesures policières le 13 juin, par la criminalisation que subiront un engagement pour l'environnement et d'autres engagements politiques. Déjà sans elle on tente de restreindre massivement la liberté d'expression. Cette loi donnera à l'État des moyens supplémentaires pour réduire au silence les mouvements politiques. Pour cette raison, nous appelons l'électorat à rejeter cette loi.
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  • Stoppt den Angriff auf die Menschenrechte
    -> Français: https://act.campax.org/petitions/mpt-non -> Italiano: https://act.campax.org/petitions/no-mpt Wir sind entsetzt angesichts der Kriminalisierung von Klimastreikenden. Am frühen Morgen des 26. Mai durchsuchten Bundespolizist*innen die Wohnungen von drei Aktivist*innen, beschlagnahmten deren technische Geräte und liessen sie mehrere Stunden auf der Polizeiwache verhören. Als offizieller Grund dafür wurde der offene Brief vom 11. Mai 2020 des Waadtländer Klimastreiks an den Bundesrat genannt. Dieser forderte unter anderem die Umstrukturierung oder Abschaffung der Armee. Ob man mit dem Inhalt einverstanden ist oder nicht, tut hier nichts zur Sache, eine Strafverfolgung aufgrund eines öffentlichen Briefes verstösst gegen das Menschenrecht auf freie Meinungsäusserung. Diese Ansicht teilte auch der Gesamtbundesrat vor einem Jahr. Es ist darum umso fragwürdiger, dassdie Bundespolizei zu solch drastischen Mittel greift. Wir sind äusserst besorgt angesichts der Abstimmung über das Polizeimassnahmengesetz vom 13. Juni, dass Klima-Aktivismus und anderweitiges politisches Engagement kriminalisiert wird. Bereits jetzt wird versucht, die freie Meinungsäusserung massiv einzuschränken. Mit dem Gesetz erhält der Staat weitere Mittel, politische Bewegungen mundtot zu machen. Aus diesem Grund rufen wir die Stimmbevölkerung auf, dieses Gesetz abzulehnen.
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  • Mantenere le promesse, implementare l'eliminazione del carbone!
    Il presidente della BNS Thomas Jordan ci ha mentito 🤬 Lo scorso dicembre ha annunciato che la BNS avrebbe escluso dalle partecipazioni tutte le aziende che estraggono principalmente carbone.[1] Possiamo fidarci della parola di Jordan? No! Ora è stato rivelato che la BNS sta ancora investendo in estrazioni di carbone. "Nell'ultima tabella dei titoli statunitensi detenuti dalla BNS, figura ancora un produttore di carbone, ciò contrariamente ai criteri di esclusione estesi alla fine dell'anno scorso. Si tratta di Warrior Met Coal, che estrae carbone metallurgico nelle miniere dell'Alabama. Alla fine di marzo, la BNS deteneva 117’000 azioni per un valore di poco più di due milioni di dollari". [2] L'eliminazione del carbone annunciata alla fine dell'anno scorso è stato un buon primo passo verso l'assunzione della responsabilità climatica da parte della BNS. Fino alla fine del 2020 la BNS è uscita solo da cinque piccole imprese di estrazione di carbone. E: le grandi corporazioni come Exxon Mobil, Chevron, Shell e BP non sono interessate dalla presunta eliminazione dei combustibili fossili. Eppure queste quattro multinazionali insieme sono responsabili del dieci per cento delle emissioni globali di gas serra dal 1965. Anche altri conglomerati di diversi settori non sono stati illuminati dalla luce dell’uscita dal carbone. Il fatto che nemmeno questo - per la BNS relativamente piccolo - primo passo sia stato fatto è un affronto alla popolazione svizzera e mette in dubbio la credibilità del presidente della BNS Thomas Jordan. [1] Banca nazionale svizzera, 17.12.2020: Considerazioni introduttive di Thomas Jordan https://www.snb.ch/it/mmr/speeches/id/ref_20201217_tjn/source/ref_20201217_tjn.it.pdf [2] Blick, 17.5.2021: La Banca nazionale rompe la promessa di protezione del clima e continua a investire nel carbone https://www.blick.ch/politik/klima-versprechen-gebrochen-nationalbank-steckt-noch-immer-kohle-in-kohle-id16527556.html
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  • Tenez vos promesses, mettez en œuvre l'élimination progressive du charbon !
    Le président de BNS, Thomas Jordan, nous a tous menti 🤬. En décembre dernier, il a annoncé que la BNS exclurait de ses prises de participation toutes les entreprises qui exploitent principalement le charbon. [1] Peut-on croire Jordan sur parole ? Non ! On sait maintenant que la BNS investit toujours dans un entreprise qui produit que du charbon. "Dans le dernier tableau des actions américaines détenues par la BNS, un producteur de charbon pur figure encore, contrairement aux critères d'exclusion étendus à la fin de l'année dernière. Il s'agit de Warrior Met Coal, qui exploite du charbon métallurgique dans des mines de l'Alabama. Fin mars, la BNS avait détenu 117 000 actions d'une valeur d'un peu plus de deux millions de dollars." [2] L'abandon progressif du charbon annoncé à la fin de l'année dernière a été un premier pas bienvenu pour que la BNS assume sa responsabilité climatique. Jusqu'à la fin de 2020, la BNS ne s'est retirée que de cinq petites entreprises d'extraction de charbon. De plus : les grandes entreprises telles qu' Exxon Mobil, Chevron, Shell et BP ne sont pas concernées par l'élimination progressive des combustibles fossiles prétendue. Pourtant, depuis 1965, ces quatre multinationales sont responsables de dix pour cent des émissions mondiales de gaz à effet de serre. D'autres conglomérats de secteurs mixtes ne sont pas non plus soumis à l'élimination progressive du charbon prévue par la BNS. Le fait que même cette première étape - relativement modeste - n'ait pas été mise en œuvre est un affront à la population suisse et jette un doute sur la crédibilité du président de la BNS, Thomas Jordan. [1] Banque Nationale Suisse (17.12.2020): Remarques introductives, conférence de presse https://www.snb.ch/fr/mmr/speeches/id/ref_20201217_tjn/source/ref_20201217_tjn.fr.pdf [2] Blick, 17.5.2021: Nationalbank bricht Klimaschutz-Versprechen und investiert weiter in Kohle https://www.blick.ch/politik/klima-versprechen-gebrochen-nationalbank-steckt-noch-immer-kohle-in-kohle-id16527556.html
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  • Versprechen einhalten, Kohleausstieg umsetzen!
    SNB-Präsident Thomas Jordan hat uns alle angelogen 🤬 Letzten Dezember gab er bekannt, die Nationalbank werde sämtliche Unternehmen, die primär Kohle abbauen, aus den Aktienanlagen ausschliessen. [1] Können wir uns auf Jordan’s Wort verlassen? Nein! Jetzt wurde bekannt, dass die SNB noch immer in einen reinen Kohleförderer investiert. «In der jüngsten Tabelle über die von der Nationalbank gehaltenen US-Aktien figuriert entgegen den Ende letzten Jahres erweiterten Ausschlusskriterien noch immer ein reiner Kohleförderer. Es handelt sich um die Firma Warrior Met Coal, die in Minen in Alabama metallurgische Kohle abbaut. Ende März hielt die SNB 117'000 Aktien im Wert von gut zwei Millionen Dollar.» [2] Der Ende letzten Jahres angekündigte Kohleausstieg light war ein begrüssenswerter erster Schritt der SNB, ihre Klimaverantwortung wahrzunehmen. Nur aus fünf kleineren Kohlebau-Firmen ist die SNB bis Ende 2020 ausgestiegen. Und: Grosskonzerne wie Exxon Mobil, Chevron, Shell und BP sind vom angeblichen Ausstieg aus der fossilen Energie nicht betroffen. Dabei sind diese vier Multis zusammen für zehn Prozent der weltweiten Treibhausgasemissionen seit 1965 verantwortlich. Auch weitere Mischkonzerne und Konglomerate aus unterschiedlichen Sektoren fielen nicht unter den Kohleausstieg light. Dass nun nicht einmal dieser – für die SNB relativ kleiner – erster Schritt umgesetzt wurde, ist ein Affront gegenüber der Schweizer Bevölkerung und lässt an der Glaubwürdigkeit von SNB-Präsident Thomas Jordan zweifeln. [1] Schweizerische Nationalbank, 17.12.2020: Einleitende Bemerkungen, Mediengespräch https://www.snb.ch/de/mmr/speeches/id/ref_20201217_tjn/source/ref_20201217_tjn.de.pdf [2] Blick, 17.5.2021: Nationalbank bricht Klimaschutz-Versprechen und investiert weiter in Kohle https://www.blick.ch/politik/klima-versprechen-gebrochen-nationalbank-steckt-noch-immer-kohle-in-kohle-id16527556.html
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    Gestartet von Campax Picture
  • Pour une alimentation saine et durable à l'hôpital
    Pour voir notre vidéo : https://www.youtube.com/watch?v=O79Y32nXcro&t=4s Vous trouverez l'argumentaire de notre pétition ainsi que la liste de nos soutiens et nos sources sur le lien suivant : https://docs.google.com/document/d/e/2PACX-1vSBJ4stygNItbmkEvrhI0GeVDPnUFNIqUy1kft4Yhe04BHdlae05Vpuo-p3zw-O63ft5_EbEVsDv1dd/pub English version : https://docs.google.com/document/d/e/2PACX-1vTc1ANEGfwgBbk72p_OkTmgcFcjvIIsws7AZliig-hgDoNQdrBvxodCusYc9ZtIwC18CyEVM0OmNnlx/pub
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    Gestartet von Clara Huboux
  • Winti gemeinsam für Netto Null 2030
    Der Stadtrat hat sich mit der kürzlich vorgestellten Klimastrategie für netto Null Treibhausgasemissionen bis 2050 (NN2050) ausgesprochen. Netto Null bedeutet, dass nur so viel Treibhausgasemissionen ausgestossen werden, wie auch wieder absorbiert werden können (beispielsweise von Wäldern). Falls der Grosse Gemeinderat die Klimastrategie annimmt, wird das Winterthurer Stimmvolk im Frühsommer darüber abstimmen. Doch es gibt ein fundamentales Problem: Das NN2050-Ziel widerspricht nicht nur den Erkenntnissen des Weltklimarates und der Klima- und Energie Charta, welche die Stadt Winterthur 2020 unterschrieben hat, sondern auch dem Prinzip der Klimagerechtigkeit. Um global NN2050 zu erreichen, müssen industrialisierte Staaten des Globalen Nordens weit früher netto Null Treibhausgasemissionen erreichen als jene des Globalen Südens. Erstens, weil sie bis heute den grössten Teil der Emissionen ausgestossen haben. Zweitens, weil diese Staaten aufgrund ihres Wohlstands die Kosten der Massnahmen gegen die Klimakrise besser tragen können. Wenn sich selbst reiche Industrieländer an NN2050 orientieren, kann ein globales NN2050 kaum möglich sein. Somit wird willentlich mehr Hunger, Flucht und Tod in Kauf genommen. Zudem verstärkt die Klimakrise auch innerhalb von Staaten die sozialen Ungleichheiten. Kurz: NN2050 global heisst NN2030 lokal – alles andere ist verantwortungslos und asozial! Weiterhin befasst sich der Winterthurer Klima-Massnahmenplan quasi nicht mit NN2030, weil der Stadtrat sich von Anfang an für NN2050 entschieden hat. Der Stadtrat erklärt NN2030 als unrealistisch und demokratisch nicht umsetzbar. Dies zeigt, dass er die heutige Realität als gegeben und somit unveränderbar versteht. Doch genau das Gegenteil ist der Fall und es liegt an Stadt- und Gemeinderat, diese Realität so zu verändern, dass das notwendige NN2030 möglich wird. Die Klimastrategie des Stadtrates nicht nur aus wissenschaftlicher Sicht unseriös, sondern auch demokratisch höchst bedenklich! Denn indem der Stadtrat NN2030 im Voraus ausgeschlossen hat, erstickt er den zentralen demokratischen Aushandlungsprozess im Keim. Schlussendlich hat das Stimmvolk lediglich die Wahl zwischen einer schlechten (NN2050) und einer desaströsen Option (Weiter wie bisher). Dies können wir nicht zulassen. Wir fordern, dass der Stadtrat auch für NN2030 einen ausführlichen Massnahmenplan erarbeiten lässt und dass das Stimmvolk darüber abstimmen kann! Es ist also klar, dass NN2050 keine Option ist! Darum haben wir Winterthurer*innen keine Wahl, als uns dagegen aufzulehnen. Nur der gesellschaftliche Druck kann den Grossen Gemeinderat dazu bringen, die Klimastrategie NN2050 zugunsten von NN2030 abzulehnen. Aus diesem Grund hat der Klimastreik Winterthur die Petition «Winti gemeinsam für Netto-Null 2030» lanciert. Unterschreibe auch du die Petition, um dem Stadtrat zu zeigen, dass dir Not, Flucht und Tod vieler Menschen und Tiere nicht egal sind. Zeige, dass dir eine verantwortungsvolle, soziale und gerechte Klimapolitik wichtig ist. Zeige, dass du für Netto-Null 2030 einstehst! Als Reaktion auf die fahrlässige Klimapolitik der Stadt Winterthur rufen wir zusätzlich gemeinsam mit anderen Bewegungen und Gewerkschaften am 21. Mai zum Strike for Future auf (www.strikeforfuture.ch). An diesem nationalen Streiktag werden in der ganzen Stadt Aktionen stattfinden, welche aufzeigen, warum Netto-Null 2050 global Netto-Null 2030 lokal heissen muss! Zur grossen Abschlussdemonstration treffen wir uns um 18:30 alle in der Steinberggasse! Ein ausführliches Kritikschreiben unsererseits zum Massnahmenplan der Stadt findest du auf unserer Website (https://winterthur.climatestrike.ch).
    1.124 von 2.000 Unterschriften
    Gestartet von Klimastreik Winterthur Picture
  • Keine gigantische St. Luzibrücke in Chur
    Die Entscheidungsgrundlagen, welche vermeintlich für den Brückenbau sprachen, sind falsch, überholt oder müssten zu einem gegenteiligen Resultat führen. Der Bau der Brücke führt zu einer nicht verantwortbaren Verkehrszunahme ins Schanfigg. Die Brücke kostet 70 Mio. Franken. Sie löst keine Verkehrsprobleme sondern führt zu Umweltschäden und steht der Erreichung der Klimaziele entgegen. Der Brückenbau ist in jeder Hinsicht unverhältnismässig. Unterschrift/Details: https://www.klimastreik-graubuenden.ch/projekt-st-luzi
    9 von 100 Unterschriften
    Gestartet von Walter Schmid