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An: Alle banche svizzere e in particolare alla direzione di UBS e del Credit Suisse
Delle cure e non dei dividendi
No alla distribuzione di dividendi da parte delle banche aiutate dalla Confederazione.
La pandemia di Covid-19 ha già fatto più di 1100 morti in Svizzera, malgrado la grande devozione del personale medico e infermeiristico dei servizi della salute. Questa necessita di un aiuto pubblico massivo per sostenere i settori e le persone più colpite. Ciò nonostante, questo aiuto non deve essere deviato a profitto di una sfera finanziaria in crisi.[1]
Contrariamente ad altri governi (per es. la Germania), il Consiglio Federale permette alle banche che ricevono un aiuto di urgenza di continuare a distribuire profitti ai loro azionari sotto forma di dividendi e questo malgrado la FINMA, organismo regolatore finanziario della Confederazione, l'abbia definito come molto imprudente.[2] UBS e Credito Svizzero insistono per versare dividendi quest'anno, mentre riappare la minaccia di nuovi fallimenti bancari (del Credito Svizzero in particolare).[3] Non ripetiamo gli errori che hanno condotto alla crisi del 2008.
Come uno tsunami, la pandemia ci colpisce fortemente. Mette in dubbio le nostre priorità. Le sfide che ci pone possono essere un'occasione per accordarci su una trasformazione sociale, economica e ambientale, ancora più indispensabili oggi di quello che lo erano ieri.
L'aiuto pubblico deve andare in primo luogo alle persone più colpite. A chi non può pagare le fatture e l'affitto durante la crisi; ai lavoratori e alle lavoratrici del settore della salute che lottano per proteggerci; a coloro che agiscono per sviluppare la sovranità alimentare locale; ai popoli autoctoni e alle comunità di base che proteggono la biodiversità ovunque nel mondo.[4]
Per mettere fine a questa crisi, abbiamo bisogno di cure e non di dividendi distribuiti a BlackRock, al fondo sovrano del Qatar o a qualunque altro grande investitore.
Esigiamo immediatamente il congelamento della distribuzione dei dividendi da parte delle banche che ricevono aiuti pubblici!
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[1] Gli interventi degli Stati nel settore finanziario giustificati dalla pandemia dissimulano un enorme salvataggio del settore finanziario entrato in una crisi simile a quella del 2008. Quatto mesi prima dell'inizio della pandemia la Fed americana organizzava già la distribuzione di migliaia di miliardi alle banche minacciate dal fallimento a causa dello scoppio di questa nuova bolla speculativa: https://wallstreetonparade.com/2020/03/wall-streets-crisis-began-four-months-before-the-first-reported-death-from-coronavirus-in-china-heres-the-proof/,
https://www.nytimes.com/2019/09/18/business/fed-repo-rates.html.
Secondo diversi economisti questa manna non farà che accrescere le disuguaglianze, rilanciare la speculazione e indebitare gli stati, quando un aiuto alle persone e settori in crisi sosterrebbe l'economie reale: https://www.bilan.ch/finance/coronavirus-cest-une-fois-de-plus-sauve-qui-peut-la-finance.
[2] https://www.bilan.ch/finance/le-chef-de-la-finma-exhorte-les-banques-a-ne-pas-verser-de-dividende
[3] L'assicurazione anti-fallimento del Credito Svizzero prende l'ascensore (Tribune de Genève Credit Suisse fait peur aux investisseurs) et il suo valore di mercato è crollato del 47% (quello di UBS del 31%) in tre settimane: https://www.tdg.ch/services/commentaires/story/17072175?action=confirm_email&code=07794ab6d5c5a9401cff13059630a35b&customer_id=52&[email protected]&force_desktop=true
[4] Il rapporto Frontiers Frontiers 2016 del Programma delle Nazioni Unite (versione PDF) per l'Ambiente segnala che la moltiplicazione delle malattie trasmesse dagli animali (tali il virus all'origine del COVID-19) ha dei fattori aggravanti conosciuti come il commercio mal regolamentato e illegale della fauna selvaggia, la deforestazione, l'agricoltura e l'allevamento intensivo. Si stima inoltre che i popoli autoctoni proteggono più dell'80% della biodifersità mondiale (Banca Mondiale 2008).
La pandemia di Covid-19 ha già fatto più di 1100 morti in Svizzera, malgrado la grande devozione del personale medico e infermeiristico dei servizi della salute. Questa necessita di un aiuto pubblico massivo per sostenere i settori e le persone più colpite. Ciò nonostante, questo aiuto non deve essere deviato a profitto di una sfera finanziaria in crisi.[1]
Contrariamente ad altri governi (per es. la Germania), il Consiglio Federale permette alle banche che ricevono un aiuto di urgenza di continuare a distribuire profitti ai loro azionari sotto forma di dividendi e questo malgrado la FINMA, organismo regolatore finanziario della Confederazione, l'abbia definito come molto imprudente.[2] UBS e Credito Svizzero insistono per versare dividendi quest'anno, mentre riappare la minaccia di nuovi fallimenti bancari (del Credito Svizzero in particolare).[3] Non ripetiamo gli errori che hanno condotto alla crisi del 2008.
Come uno tsunami, la pandemia ci colpisce fortemente. Mette in dubbio le nostre priorità. Le sfide che ci pone possono essere un'occasione per accordarci su una trasformazione sociale, economica e ambientale, ancora più indispensabili oggi di quello che lo erano ieri.
L'aiuto pubblico deve andare in primo luogo alle persone più colpite. A chi non può pagare le fatture e l'affitto durante la crisi; ai lavoratori e alle lavoratrici del settore della salute che lottano per proteggerci; a coloro che agiscono per sviluppare la sovranità alimentare locale; ai popoli autoctoni e alle comunità di base che proteggono la biodiversità ovunque nel mondo.[4]
Per mettere fine a questa crisi, abbiamo bisogno di cure e non di dividendi distribuiti a BlackRock, al fondo sovrano del Qatar o a qualunque altro grande investitore.
Esigiamo immediatamente il congelamento della distribuzione dei dividendi da parte delle banche che ricevono aiuti pubblici!
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[1] Gli interventi degli Stati nel settore finanziario giustificati dalla pandemia dissimulano un enorme salvataggio del settore finanziario entrato in una crisi simile a quella del 2008. Quatto mesi prima dell'inizio della pandemia la Fed americana organizzava già la distribuzione di migliaia di miliardi alle banche minacciate dal fallimento a causa dello scoppio di questa nuova bolla speculativa: https://wallstreetonparade.com/2020/03/wall-streets-crisis-began-four-months-before-the-first-reported-death-from-coronavirus-in-china-heres-the-proof/,
https://www.nytimes.com/2019/09/18/business/fed-repo-rates.html.
Secondo diversi economisti questa manna non farà che accrescere le disuguaglianze, rilanciare la speculazione e indebitare gli stati, quando un aiuto alle persone e settori in crisi sosterrebbe l'economie reale: https://www.bilan.ch/finance/coronavirus-cest-une-fois-de-plus-sauve-qui-peut-la-finance.
[2] https://www.bilan.ch/finance/le-chef-de-la-finma-exhorte-les-banques-a-ne-pas-verser-de-dividende
[3] L'assicurazione anti-fallimento del Credito Svizzero prende l'ascensore (Tribune de Genève Credit Suisse fait peur aux investisseurs) et il suo valore di mercato è crollato del 47% (quello di UBS del 31%) in tre settimane: https://www.tdg.ch/services/commentaires/story/17072175?action=confirm_email&code=07794ab6d5c5a9401cff13059630a35b&customer_id=52&[email protected]&force_desktop=true
[4] Il rapporto Frontiers Frontiers 2016 del Programma delle Nazioni Unite (versione PDF) per l'Ambiente segnala che la moltiplicazione delle malattie trasmesse dagli animali (tali il virus all'origine del COVID-19) ha dei fattori aggravanti conosciuti come il commercio mal regolamentato e illegale della fauna selvaggia, la deforestazione, l'agricoltura e l'allevamento intensivo. Si stima inoltre che i popoli autoctoni proteggono più dell'80% della biodifersità mondiale (Banca Mondiale 2008).
Warum ist das wichtig?
Primi/e firmatari/e:
Aurélien Barrau, Professore di Fisica, Università di Grenoble ; Laïla Batou, Avvocata ; Rudi Berli, Contadino ; Blaise Berzinger, Unorista ; Sophie Bobillier, Avvocata ; Valérie Borloz, Segretaria dell'Unione Sindacale Vodese ; Dominique Bourg, Filosofo dell'ambiente e professore onorario all'UNIL ; Beat Bürgenmeier, Professore onorario di Economia, Università di Ginevra ; Prof. Dr. Marc Chesney, Responsabile del Dipartimento Banca e Finanza, Università di Zurigo ; Maxime Combes, ATTAC Francia ; Willy Crétigny, Viticoltore biologico ; Julie de Dardel, assistente principale Università di Ginevra ; Nils de Dardel, Avvocato ed ex consigliere nazionale ; Léo Devanthéry, Musicista e compositore ; Eric Devanthéry, Registra ; Jacques Dubochet, Premio nobel di Chimica ; Netty Fabian, Infermiera specializzata, Basilea ; Adrien Fleury, Psichiatra ; Mathieu Genoud, Contadino ; Prof. Blaise Genton, Medico ; Marie-Claire Graf, Vice-presidente di Swiss Youth for Climate, attivista per il clima ; Nicolas Haeringer, 350.org ; Dr. Ute Heissner, Coordinatrice degli studi accademici, Ospedale Universitario di Basilea ; Dr. med. René Jaccard, Medico, Grands-parents pour le Climat, Svizzera ; José Lillo, Regista ; Mireille Loroch, avvocato ; Raphaël Mahaim, Avvocato ; Nicolas Maystre, Economista, Università di Ginevra ; Anne-Catherine Menetrey Savary, Ex-consigliera nazionale ; Marie-Pomme Moinat, Avvocato e consigliere comunale eletto ; Prof. Dr. Henrik Nordborg, Direttore di programme Energie Rinnovabili e Tecnologie ambientali, Scuola Universitaria Professionale, Rapperswil ; Luc Recordon, Avvocato, ingegnere ed ex-consigliere ali Stati ; Julia Steinberger, Professore di Economia Ecologica all'università di Leeds ; Daniel Tanuro, Autore ecosocialista ; Matthias Studer, Professore, Università di Ginevra ; Prof. Dr. Philippe Thalmann, Professore di economia dell'ambiente, EPFL ; Jean Ziegler, Ex-membro del comitato consultivo del Consiglio dei diritti dell’Uomo dell'ONU, sociologo e autore ; Josef Ziszyadis, Co-presidente Slow Food Suisse et cofondatore della Settimana del Gusto; Andreas Freimüller, Campax ; Luka Takoa, Filosofo
Aurélien Barrau, Professore di Fisica, Università di Grenoble ; Laïla Batou, Avvocata ; Rudi Berli, Contadino ; Blaise Berzinger, Unorista ; Sophie Bobillier, Avvocata ; Valérie Borloz, Segretaria dell'Unione Sindacale Vodese ; Dominique Bourg, Filosofo dell'ambiente e professore onorario all'UNIL ; Beat Bürgenmeier, Professore onorario di Economia, Università di Ginevra ; Prof. Dr. Marc Chesney, Responsabile del Dipartimento Banca e Finanza, Università di Zurigo ; Maxime Combes, ATTAC Francia ; Willy Crétigny, Viticoltore biologico ; Julie de Dardel, assistente principale Università di Ginevra ; Nils de Dardel, Avvocato ed ex consigliere nazionale ; Léo Devanthéry, Musicista e compositore ; Eric Devanthéry, Registra ; Jacques Dubochet, Premio nobel di Chimica ; Netty Fabian, Infermiera specializzata, Basilea ; Adrien Fleury, Psichiatra ; Mathieu Genoud, Contadino ; Prof. Blaise Genton, Medico ; Marie-Claire Graf, Vice-presidente di Swiss Youth for Climate, attivista per il clima ; Nicolas Haeringer, 350.org ; Dr. Ute Heissner, Coordinatrice degli studi accademici, Ospedale Universitario di Basilea ; Dr. med. René Jaccard, Medico, Grands-parents pour le Climat, Svizzera ; José Lillo, Regista ; Mireille Loroch, avvocato ; Raphaël Mahaim, Avvocato ; Nicolas Maystre, Economista, Università di Ginevra ; Anne-Catherine Menetrey Savary, Ex-consigliera nazionale ; Marie-Pomme Moinat, Avvocato e consigliere comunale eletto ; Prof. Dr. Henrik Nordborg, Direttore di programme Energie Rinnovabili e Tecnologie ambientali, Scuola Universitaria Professionale, Rapperswil ; Luc Recordon, Avvocato, ingegnere ed ex-consigliere ali Stati ; Julia Steinberger, Professore di Economia Ecologica all'università di Leeds ; Daniel Tanuro, Autore ecosocialista ; Matthias Studer, Professore, Università di Ginevra ; Prof. Dr. Philippe Thalmann, Professore di economia dell'ambiente, EPFL ; Jean Ziegler, Ex-membro del comitato consultivo del Consiglio dei diritti dell’Uomo dell'ONU, sociologo e autore ; Josef Ziszyadis, Co-presidente Slow Food Suisse et cofondatore della Settimana del Gusto; Andreas Freimüller, Campax ; Luka Takoa, Filosofo