Suchergebnis für "Ticino".
  • Per l'alta vigilanza - Basta persecuzioni su chi lavora
    Sosteniamo la proposta del gruppo socialista in Gran Consiglio per l’istituzione dell'alta vigilanza sull’operato del Consiglio di Stato ticinese. Il dipartimento delle istituzioni diretto dal Presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi sta interpretando la legge sui permessi di soggiorno a piacimento con lo scopo di espellere i lavoratori e le lavoratrici residenti per costringerli/e a diventare frontalieri/e. Si è iniziato con il diniego del diritto alla disoccupazione per futili motivi, ammonimenti per chi chiede dei sussidi, fino ad arrivare alle revoche dei permessi di soggiorno. Pratica criticata ripetutamente anche dal Tribunale Cantonale Amministrativo negli ultimi due anni, il quale ha dovuto di conseguenza accogliere numerosi ricorsi legittimi. Di fronte alle domande di un giornalista di Falò, il Presidente del governo ticinese ha chiaramente lasciato intendere che le sue idee politiche contano di più che la giurisprudenza mettendo quindi in discussione lo Stato di diritto.
    308 von 400 Unterschriften
    Gestartet von POP Partito Operaio Popolare Picture
  • Pandemia e difficoltà scolastiche: sosteniamo il corpo studentesco!
    Alla luce della situazione creatasi con la pandemia, i sottoscritti firmatari chiedono urgentemente al Consiglio di Stato di: • abrogare il limite alle bocciature dell’anno nel secondario II (licei, SCC e scuole professionali); • introdurre dei corsi di recupero pubblici e gratuiti in tutti gli ordini scolastici; • introdurre una sessione di recupero dell’esame di maturità ad agosto, al fine di recuperare l’eventuale bocciatura.
    548 von 600 Unterschriften
    Gestartet von Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti SISA Picture
  • No al Certificato Covid nelle biblioteche!
    I sottoscritti firmatari chiedono urgentemente al Consiglio di Stato di rendere universalmente accessibili le biblioteche cantonali e far pressione sulle autorità federali affinché il Certificato Covid non sia applicato per il settore bibliotecario.
    680 von 800 Unterschriften
    Gestartet von Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti SISA Picture
  • SOS massacro dei lupi: No alla politica di abbattimento senza pietà!
    Fermate il crudele massacro dei lupi! Gli abbattimenti sono già iniziati e quest'autunno numerosi lupi sono nuovamente minacciati di morte - una conseguenza diretta dell'ordinanza di caccia errata, che rimarrà in vigore nonostante le critiche internazionali e scientifiche (1). Sebbene sia stato dimostrato che la protezione delle greggi funziona (2), il Consigliere federale Rösti sta perseguendo una politica di caccia spietata che potrebbe ancora una volta spazzare via interi branchi di lupi. Chiediamo a Lei e all'UFAM: fermate le uccisioni insensate e non date più la vostra approvazione quando i Cantoni presentano le licenze di tiro.
    648 von 800 Unterschriften
    Gestartet von Campax - make change happen Picture
  • Vogliamo un padre lavoratore vicino a suo figlio di appena un anno!
    Il signor Jean Conceição dos Santos, nato il 03.05.1988 è padre del bambino Pedro Pablo Herrera Vortmann di appena un anno. Il signor Jean, anche se è sposato con Gabriela Herrera Vortmann, attualmente residente in Ticino e studentessa con specializzazione universitaria in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, non può iniziare il suo lavoro tramite il vigente contratto di lavoro presso azienda ortofrutticola Manuela Meier di Quartino. Di conseguenza, non può risiedere nel luogo dove suo figlio e moglie vivono. Il Tribula d'Appello (TA-TRAM) di Lugano ci aveva avvisati che la decisione avrebbe avuto una attesa di circa un anno. Ormai siamo agli sgoccioli e nostro figlio cresce con una presenza ad intermittenza del padre, che non permette una stabilità emotiva ed economica famigliare! Nostro figlio merita di avere un padre lavoratore al suo fianco. Jean inoltre lavora da quando ha l'età di 5 anni, nelle coltivazioni di cacao della Bahia (BR), terra dove è nato. Non ha mai avuto altro modo per sopravvivere che lavorando sin dalla tenera età. Penso (moglie) che persone come Jean, hanno già avuto una infanzia triste e difficile, sarebbe doveroso dare almeno la possibilità a queste persone di dimostrare le loro intenzioni reali (quella di aver una famiglia felice e lavorare per il provvedimento della stessa). Personalmente, ritengo che la base della società sia la famiglia e che se si distrugge questa con una legge costituzionale ove si pretende uno stipendio altissimo contrariamente ai nostri umili canoni "low cost life" (la legge prevede un minimo di stipendio pari a tre volte il proprio affitto), non vi è rispetto per la propria società e le loro scelte di vita e quindi per la sua matrice: la famiglia! Vi chiediamo il rilascio del permesso B al signor Jean, di modo che esso possa iniziare il suo lavoro per l'azienda ortofrutticola di Manuela Meier a Quartino e che di conseguenza, nostro figlio possa vivere insieme a suo padre e sua madre tutti i giorni sin dalla sua tenera età. Cordialmente, Famiglia di Pedro Pablo Herrera Vortmann (24.03.2023)
    16 von 100 Unterschriften
    Gestartet von Gabriela Herrera Vortmann Picture
  • Sosteniamo l'appello del Consiglio di Stato ticinese al Consiglio federale
    Il/La sottoscritto/a condivide il testo del sottostante appello e chiede al Consiglio federale di adottare al più presto le misure indicate. Situazione umanitaria in Palestina: appello al Consiglio federaleIl Consiglio di Stato ha inviato oggi una lettera al Consiglio federale in relazione alla situazione umanitaria in Palestina. La richiesta è che la Svizzera assuma una posizione di condanna nei confronti delle violazioni del diritto internazionale umanitario, commesse dalle forze armate dello Stato di Israele nell’ambito dell’occupazione della Striscia di Gaza. Il Ticino, come il resto del mondo, sta assistendo al progressivo deterioramento della situazione umanitaria in Palestina, divenuta da tempo insostenibile. Il Governo ticinese ritiene che gli sforzi attuati dalla Svizzera a protezione della popolazione di Gaza siano insufficienti e che sia giunta l’ora che la Svizzera assuma una chiara e coraggiosa posizione di condanna nei confronti dell’occupazione israeliana e delle violazioni del diritto internazionale umanitario, onorando così la tradizione umanitaria elvetica, come esplicitato anche dall’articolo 54 della Costituzione federale, e soprattutto dalla sua responsabilità di Paese depositario delle Convenzioni di Ginevra.   Nel dettaglio, la lettera del Consiglio di Stato ticinese chiede che il Consiglio federale, senza ulteriori indugi: • si adoperi per favorire una pace duratura in Medio Oriente basata sul dialogo; • faccia in modo che siano garantiti tutti gli sforzi diplomatici affinché venga ristabilito urgentemente il rispetto del diritto umanitario internazionale; • condanni in modo chiaro e inequivocabile le gravissime e reiterate violazioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario commesse nella Striscia di Gaza dal Governo dello Stato di Israele, ribadendo la necessità di una liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas; • operi perché siano garantiti l’immediata distribuzione e l’accesso agli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza attraverso il CICR e le organizzazioni internazionali riconosciute e i canali consueti in ottemperanza alle Convenzioni vigenti, ed evitando qualsivoglia politicizzazione dell’aiuto umanitario.
    2.533 von 3.000 Unterschriften
    Gestartet von Redazione Naufraghi/e
  • 350 milioni per la sicurezza delle donne, ora!
    deutsch - français - Numero totale di firme di tutte le versioni linguistiche ____________________ 8 femminicidi in 8 settimane!  - Ora basta! L’anno è appena cominciato e già 8 donne sono state vittime di femminicidi. Otto vite sono state brutalmente cancellate. Otto donne, che erano madri, sorelle, figlie, persone amiche e colleghe. Otto omicidi fondati sul genere che avrebbero potuto essere evitati. Ci sconcertano, ci indignano, ci incendiano di rabbia. E ora esigono conseguenze. Quante altre donne devono morire prima che il Consiglio federale intervenga? Servono misure concrete, e servono ora. Il Consiglio federale deve prendere finalmente sul serio la situazione allarmante. Vogliamo che le rivendicazioni delle donne e delle persone queer siano ascoltate e che siano protette: con una miglior protezione dalla violenza, con dei procedimenti penali e delle sanzioni conseguenti e con un lavoro di prevenzione che possa evitare l’escalation della violenza. Queste misure costano. Solo con delle risorse sufficienti possiamo contrastare e prevenire in modo efficace la violenza fondata sul genere, la violenza domestica e sessualizzata. Chiediamo 350 milioni per la nostra sicurezza! Il Consiglio federale deve finalmente reagire in modo rapido e conseguente!
    947 von 1.000 Unterschriften
    Gestartet von Campax e Brava
  • Contro la decisione del TAF per il rifiuto d'asilo alla famiglia Abdulrahaman
    Questa petizione si oppone alla decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF) di rifiutare la domanda d'asilo della famiglia di Parz Abdulrahaman, Mezhde Hassan, dei loro figli Waar Mohammed Salim, Avar Hassan. I firmatari e le firmatarie di questa petizione chiedono al Tribunale amministrativo federale di rivedere il termine stabilito del 2 gennaio 2023 per l'espatrio della famiglia Abdulrahaman, così come di riprendere in considerazione la domanda d'asilo della famiglia e di concedere un rinnovo del permesso per garantire una vita sicura. Le prime firmatarie e i primi firmatari della presente petizione sono le sorelle di Mezhde Hassan, quali cittadine svizzere, e i suoi genitori residenti in Svizzera.
    1.007 von 2.000 Unterschriften
    Gestartet von Jin Mayi
  • Basta tagli alle mescite scolastiche!
    A partire da gennaio 2025, i prezzi dei prodotti offerti nelle mescite scolastiche hanno registrato un aumento, conseguenza diretta della decisione del Parlamento cantonale di ridurre di 100’000 franchi il fondo destinato a questo servizio, su proposta del Consiglio di Stato. Tale rincaro, che di per sé può apparire quasi insignificante, soprattutto per chi non vive la realtà della mensa, si inserisce in un contesto di continui tagli e aumenti dei prezzi di servizi e prodotti di cui usufruiscono specialmente i giovani e gli studenti; si pensi, ad esempio, al trasporto pubblico.    Il potere d’acquisto delle nuove generazioni diminuisce di pari passo con le possibilità di essere aiutate dalle loro stesse famiglie, le quali sono spesso sotto pressione a causa dei tagli ai loro salari. Quello sui prezzi delle mense scolastiche è un aumento tanto vergognoso quanto ingiustificabile, poiché si va a esercitare pressione fiscale sull’unica fascia della popolazione che non percepisce un reddito fisso e, contemporaneamente, su quella che non ha alcuna responsabilità della situazione finanziaria del cantone: gli studenti! Le difficoltà economiche si manifestano anche all’interno degli istituti scolastici: alcuni studenti hanno confidato di non disporre delle risorse economiche necessarie per accedere al servizio di mensa e, di conseguenza, sono costretti a ripiegare su alternative alimentari meno salutari o a consumare pasti preparati in autonomia. Si riscontrano, inoltre, casistiche ancora più gravi, in cui gli studenti rinunciano persino a due pasti settimanali per ragioni di indigenza. Se l’istituzione scolastica ha l’inderogabile compito di promuovere un’alimentazione sana ed equilibrata, non può sottrarsi alla responsabilità di garantire prezzi accessibili, se non la gratuità, presso le mense scolastiche.    Sebbene il DECS nel 2011 abbia ristatalizzato le mense scolastiche con il progetto RESTÒ, rappresentando un passo avanti per la calmierazione dei prezzi e la promozione di una buona alimentazione, l’attuale situazione resta insufficiente per democratizzare il servizio mensa. Non è la prima volta che il nostro governo cantonale adotta tali misure di austerità ingiustificata e antisociale nell’ambito delle mense scolastiche e, soprattutto, non è la prima volta che va a colpire in maniera così sfacciata e superficiale i giovani. Ci troviamo di fronte a una scelta: continuare a chinare il capo aspettando il prossimo taglio e il prossimo aumento dei prezzi, oppure organizzarci come comunità studentesca e dire basta una volta per tutte all’austerità contro i giovani.   Pertanto, se anche tu pensi che sia arrivato il momento di optare per la seconda scelta, il Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti (SISA) ti invita a firmare la petizione che porterà al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato le seguenti rivendicazioni:        
    430 von 500 Unterschriften
    Gestartet von Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti SISA Picture