An: Municipio di Lugano
In difesa dell’autogestione a Lugano
Sabato, a notte inoltrata, la città di Borradori ha rotto gli indugi e ha vigliaccamente posto fine all’esistenza dell’ex Macello, facendo intervenire dapprima un ampio dispositivo di polizia e in seguito le ruspe e altri mezzi al fine di demolire la struttura. Tutto questo avveniva mentre frange violente di estrema destra giravano indisturbate per la città. È questo il clima che vogliamo a Lugano? I/Le firmatari/e di questa petizione non ci stanno ed esprimono il loro supporto in favore dell’autogestione luganese.
Warum ist das wichtig?
Nel pomeriggio ha sfilato per le vie della città un corteo colorato, composto da un ampio spettro generazionale. Le rivendicazioni sono le stesse da decenni: avere un luogo di ritrovo decoroso e centrale dove organizzare eventi culturali, attività politico-sociali e feste. La risposta del Municipio alle rivendicazioni dei/delle molinari e dei/delle simpatizzanti è stata una militarizzazione della città: armi, oppressione, violenza, odio e distruzione. Un'azione vile, specchio di una politica che non ha compreso il concetto di democrazia. Se anche tu, oltre ad essere indignato/a, deluso/a e rattristato/a dalla situazione e vuoi fare sentire la tua voce, firma ora la petizione!
Non possiamo stare a guardare di fronte a una simile repressione. La Città e il Cantone devono fare di più! Chiediamo quindi a tutte quelle forze politiche impegnate a distruggere un progetto di autogestione decennale, di fare un passo indietro e di rivedere le loro posizioni assolutistiche. Le procedure per l'individuazione di uno nuovo spazio che ospiti l’autogestione devono partire subito!
Ora migliaia di persone hanno perso il loro luogo di aggregazione. Restano le macerie di un discorso politico che comunque continuerà. La Lugano solidale, però, non resterà a guardare inerme mentre conquiste sociali decennali vengono smantellate in una notte.
Fonti:
- naufraghi.ch
- varie testimonianze
Nota:
Il nome del primo firmatario è fittizio per motivi di protezione della privacy.
Non possiamo stare a guardare di fronte a una simile repressione. La Città e il Cantone devono fare di più! Chiediamo quindi a tutte quelle forze politiche impegnate a distruggere un progetto di autogestione decennale, di fare un passo indietro e di rivedere le loro posizioni assolutistiche. Le procedure per l'individuazione di uno nuovo spazio che ospiti l’autogestione devono partire subito!
Ora migliaia di persone hanno perso il loro luogo di aggregazione. Restano le macerie di un discorso politico che comunque continuerà. La Lugano solidale, però, non resterà a guardare inerme mentre conquiste sociali decennali vengono smantellate in una notte.
Fonti:
- naufraghi.ch
- varie testimonianze
Nota:
Il nome del primo firmatario è fittizio per motivi di protezione della privacy.