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An: Tribunale amministrativo federale (TAF)
Contro la decisione del TAF per il rifiuto d'asilo alla famiglia Abdulrahaman
Questa petizione si oppone alla decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF) di rifiutare la domanda d'asilo della famiglia di Parz Abdulrahaman, Mezhde Hassan, dei loro figli Waar Mohammed Salim, Avar Hassan.
I firmatari e le firmatarie di questa petizione chiedono al Tribunale amministrativo federale di rivedere il termine stabilito del 2 gennaio 2023 per l'espatrio della famiglia Abdulrahaman, così come di riprendere in considerazione la domanda d'asilo della famiglia e di concedere un rinnovo del permesso per garantire una vita sicura.
Le prime firmatarie e i primi firmatari della presente petizione sono le sorelle di Mezhde Hassan, quali cittadine svizzere, e i suoi genitori residenti in Svizzera.
I firmatari e le firmatarie di questa petizione chiedono al Tribunale amministrativo federale di rivedere il termine stabilito del 2 gennaio 2023 per l'espatrio della famiglia Abdulrahaman, così come di riprendere in considerazione la domanda d'asilo della famiglia e di concedere un rinnovo del permesso per garantire una vita sicura.
Le prime firmatarie e i primi firmatari della presente petizione sono le sorelle di Mezhde Hassan, quali cittadine svizzere, e i suoi genitori residenti in Svizzera.
Warum ist das wichtig?
Mezhde Hassan e la sua famiglia hanno richiesto rifugio in Svizzera perché sono dovuti scappare dal loro paese, il Kurdistan Iracheno, un luogo che minaccia severamente la loro sicurezza e dove non è garantita una sicurezza permanente per lei, suo marito e i suoi figli.
Hanno richiesto rifugio in Svizzera perché è un luogo dove Mezhde ha vissuto gran parte della sua vita e in cui viveva con la sua famiglia sin da piccola.
Mezhde è molto grata della possibilità che è stata data a lei e alla sua famiglia di potersi rifugiare in Svizzera, un luogo dove si sente al sicuro e dove è ritornata a vivere con serenità e sicurezza con la sua famiglia dal 2017.
In cinque anni di residenza, la famiglia si è impegnata molto per integrarsi nella società Svizzera. Il marito di Mezhde, Parz, ha trovato lavoro e ha imparato molto bene la lingua italiana. Mezhde lavora e l'italiano non ha avuto bisogno di impararlo siccome ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza in Svizzera.
I loro figli Waar e Avar frequentano le scuole ticinesi, sono ben integrati e parlano molto bene l'italiano.
Il bambino più grande Waar, un bambino molto rispettoso è attento, è consapevole della loro situazione ed è molto tormentato dall'idea di lasciare le sue abitudini e i suoi affetti, soprattutto i nonni, le zie e gli amici più stretti.
Avar invece è nato e cresciuto in Svizzera ed è ignaro della loro situazione.
I bambini svolgono attività sportive, sociali e culturali in Ticino e mostrano sempre molto entusiasmo e dedizione.
Mezhde ha trasmesso alla sua famiglia sin da subito i valori che le aveva trasmesso la Svizzera, la loro volontà gli ha permesso di imparare subito l'italiano e di trovare subito lavoro per rendersi indipendenti.
Un rimpatrio causerebbe una grande pressione psichica a Mezhde, a suo marito, ai suoi figli, a noi sorelle e ai nostri genitori.
Non riusciamo ad immaginare la nostra quotidianità senza mia sorella e la sua famiglia, che sono parte integrante della nostra vita. Siamo molto preoccupati per Mezhde e per la sua famiglia e non condividiamo la decisione presa dalla (TAF) del loro rimpatrio siccome metterebbe in pericolo la loro vita.
È importante che questa famiglia venga aiutata in quanto un membro stesso è parente di cittadini Svizzeri e in quanto la loro sicurezza viene minacciata.
La decisione del Tribunale amministrativo Federale sta causando gravi ripercussioni sulla salute psichica di diversi componenti della famiglia in quanto sono molto turbati e preoccupati per tale decisione.
È importante che si dimostri che la Svizzera promuove le famiglie ben integrate e non volti le spalle ai parenti stretti di cittadini Svizzeri per questioni gravi.
Hanno richiesto rifugio in Svizzera perché è un luogo dove Mezhde ha vissuto gran parte della sua vita e in cui viveva con la sua famiglia sin da piccola.
Mezhde è molto grata della possibilità che è stata data a lei e alla sua famiglia di potersi rifugiare in Svizzera, un luogo dove si sente al sicuro e dove è ritornata a vivere con serenità e sicurezza con la sua famiglia dal 2017.
In cinque anni di residenza, la famiglia si è impegnata molto per integrarsi nella società Svizzera. Il marito di Mezhde, Parz, ha trovato lavoro e ha imparato molto bene la lingua italiana. Mezhde lavora e l'italiano non ha avuto bisogno di impararlo siccome ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza in Svizzera.
I loro figli Waar e Avar frequentano le scuole ticinesi, sono ben integrati e parlano molto bene l'italiano.
Il bambino più grande Waar, un bambino molto rispettoso è attento, è consapevole della loro situazione ed è molto tormentato dall'idea di lasciare le sue abitudini e i suoi affetti, soprattutto i nonni, le zie e gli amici più stretti.
Avar invece è nato e cresciuto in Svizzera ed è ignaro della loro situazione.
I bambini svolgono attività sportive, sociali e culturali in Ticino e mostrano sempre molto entusiasmo e dedizione.
Mezhde ha trasmesso alla sua famiglia sin da subito i valori che le aveva trasmesso la Svizzera, la loro volontà gli ha permesso di imparare subito l'italiano e di trovare subito lavoro per rendersi indipendenti.
Un rimpatrio causerebbe una grande pressione psichica a Mezhde, a suo marito, ai suoi figli, a noi sorelle e ai nostri genitori.
Non riusciamo ad immaginare la nostra quotidianità senza mia sorella e la sua famiglia, che sono parte integrante della nostra vita. Siamo molto preoccupati per Mezhde e per la sua famiglia e non condividiamo la decisione presa dalla (TAF) del loro rimpatrio siccome metterebbe in pericolo la loro vita.
È importante che questa famiglia venga aiutata in quanto un membro stesso è parente di cittadini Svizzeri e in quanto la loro sicurezza viene minacciata.
La decisione del Tribunale amministrativo Federale sta causando gravi ripercussioni sulla salute psichica di diversi componenti della famiglia in quanto sono molto turbati e preoccupati per tale decisione.
È importante che si dimostri che la Svizzera promuove le famiglie ben integrate e non volti le spalle ai parenti stretti di cittadini Svizzeri per questioni gravi.