Partito Operaio e Popolare Ticinese

Il Pop vuole essere una solida sezione del Partito Svizzero del Lavoro e quindi parte attiva del movimento comunista internazionale. Attivo in Ticino, il Pop rinasce dall’esigenza di dare voce e spazio ai ceti popolari nell’arena politica cantonale. Quale forza presente nelle lotte quotidiane ha l’obiettivo di organizzare i lavoratori e le loro famiglie in un movimento politico che faccia tornare la voglia di cambiare il paese. L’essere parte di un Partito nazionale per noi significa dere credibilità al progetto di cambiamento che non può di certo avvenire in un solo cantone. (https://www.popti.ch/chi-siamo)
Kampagnen
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Per l'alta vigilanza - Basta persecuzioni su chi lavoraIn Ticino si è sviluppato un sistema di controllo che porta le persone che chiedono il rinnovo del permesso di soggiorno ad affrontare una lunghissima procedura. Questo comprende per esempio ore di interrogatorio, come riferisce un testimone a Falò, durante il quale vengono poste molte domande che riguardano la sfera personale. Lunghi tempi di attesa prima di ricevere una risposta dall’Ufficio della Migrazione, la quale si tramutava spesso in un rifiuto. Quando le persone interessate hanno inoltrato un ricorso, il Consiglio di Stato li ha sistematicamente rifiutati. Dando un’occhiata alle statistiche emerge che il numero di ricorsi è in aumento negli ultimi anni: Se nel 2012 erano 290, nel 2019 sono diventati 557. I dati più preoccupanti però sorgono dalla percentuale dei ricorsi accolti in seconda istanza presso il Tribunale Cantonale Amministrativo. Nel 2015 era del 28%, nel 2016 è passato al 51%, mentre negli ultimi anni, si è stabilizzata appena sotto il 50%. E non va dimenticato, che non tutti possono permettersi di fare ricorso. Come dimostrato il 3 settembre a Falò dal Presidente del CdS Norman Gobbi, il dipartimento sta coscientemente violando la legge per poter revocare permessi di soggiorno a dei/delle residenti per obbligarli/e a diventare frontalieri/e. La politica di Norman Gobbi, per sua stessa ammissione, mira a scoraggiare i lavoratori e le lavoratrici stranieri nel far valere i propri diritti, rendendoli più precari e quindi ricattabili e disposti a tutto per non perdere il lavoro. L’effetto sul mercato del lavoro è disastroso, come qualsiasi fonte di divisione della classe lavoratrice provoca un abbassamento delle condizioni di vita di tutti e di tutte. Chiediamo quindi la massima chiarezza su quanto successo, sia nel dipartimento delle istituzioni che in Consiglio di Stato, nonché l’alta vigilanza sull’operato del Consiglio di Stato. Ma soprattutto, chiediamo la fine della persecuizione dei lavoratori e delle lavoratrici stranieri/e. Fonti: https://www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/falo/Fal%C3%B2-03.09.2020-13380051.html308 von 400 UnterschriftenGestartet von POP Partito Operaio Popolare